VILLA LITERNO (Caserta). A margine della presentazione del libro “Ricerche sull’architettura rurale in Terra di Lavoro”, venerdì sera nella Biblioteca Comunale “Dionigi Iannone”, il sindaco di Villa Literno Enrico Fabozzi ha annunciato la nascita di un Museo della civiltà contadina.
“In realtà – ha spiegato – più che museo mi piacerebbe chiamarlo laboratorio, per sottolinearne il carattere dinamico, come centro nevralgico delle attività di recupero della cultura contadina”. Un’ampia area, con saloni espositivi dove raccogliere informazioni, reperti, fotografie e progetti sulla storia della civiltà contadina che nell’Ager Campanus ha avuto il suo fulcro. Un punto di riferimento per appassionati e per il mondo accademico nazionale, la cui realizzazione sarà seguita da vicino da Roberto Ominto, architetto liternese, che nel volume presentato venerdì ha condotto proprio un’analisi della struttura urbana di Villa Literno, riconoscendo un contesto ambientale, un impianto territoriale e un patrimonio architettonico finora poco considerati ma significativi sia in quanto espressione di una cultura contadina di tradizione plurisecolare sia per le qualità funzionali degli edifici per la produzione agraria e degli impianti idrovori costruiti dall’Opera Nazionale Combattenti e dall’Ente di Bonifica per il Basso Volturno dagli anni ’30 agni anni ‘50 del Novecento. Ominto ha analizzato la struttura architettonica dell’Antico Castello, della Centrale Elettrica Enel, del Palazzo Comunale, della Chiesa “Maria SS Assunta” e di alcuni edifici privati. Un patrimonio che il Comune sta provando a riqualificare, partendo proprio dal Castello e dalla cabina Enel, che diventerà una struttura polifunzionale e di intercultura, un centro dove i cittadini di Villa Literno e gli stranieri presenti sul territorio possano incontrarsi e imparare a conoscersi centro integrato multiculturale: “Un’opera che è già stata finanziata dalla Regione Campania”, ha annunciato il Sindaco. Il preside della Facoltà di Architettura della Sun Cettina Lenza e la professoressa Danila Jacazzi, ordinario di Storia dell’Architettura, hanno sottolineato il carattere istituzionale del lavoro, dando la disponibilità del mondo accademico a supporto di prossime ricerche in Terra di Lavoro.