GRAZZANISE. «Sull’aeroporto di Grazzanise ci scontriamo a Roma con forze e interessi trasversali che si oppongono, non soltanto per difendere Fiumicino, ma anche perché puntano a un aeroporto nel basso Lazio».
Il governatore Bassolino lo ha detto chiaro e tondo rispondendo ieri in Consiglio regionale a una osservazione del capogruppo di An, Francesco D’Ercole, che durante il dibattito sul Dpef criticava lo stallo sulla realizzazione del nuovo aeroporto internazionale e proponeva il coinvolgimento di investitori stranieri. «Forze e interessi trasversali» che hanno ben chiare le enormi potenzialità di Grazzanise, legate soprattutto alla sua localizzazione in un bacino di domanda di trasporto aereo che intercetta due aree metropolitane (Napoli e Roma) e un mercato turistico intercontinentale che guarda a percorsi in un ambito che parte dal Cilento e finisce a Firenze. Infatti, Grazzanise non è solo la pista capace di alleggerire il saturo ma molto comodo Capodichino, ma è anche la possibile destinazione dei nuovi grandi vettori come l’Airbus 380 e i nuovi jumbo della Boeing che arriveranno sul mercato delle tratte intercontinentali portando i nuovi flussi del turismo asiatico, la cui crescita nei prossimi anni è prevista con un trend a due cifre ma anche l’aeroporto capace di dare spazi e tariffe interessanti al vorticoso mercato delle low cost (che su Napoli continua a crescere con un trend del 20 per cento). Nel primo caso la concorrenza è con Fiumicino, intasato e non molto apprezzato all’estero, nel secondo con l’aeroporto che sostituirà l’attuale scalo romano delle low cost, Ciampino. E se fino a qualche settimana l’antagonista poteva essere prima Latina e poi Viterbo, ora l’attenzione è su Frosinone. Come dire, vista la distanza tra i due luoghi, o Grazzanise o Frosinone. Si legge così l’ostracismo romano verso Grazzanise, nonostante gli impegni presi a fine febbraio dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Un attendismo che punta a far risaltare i problemi delle infrastrutture di accesso al nuovo scalo campano, soprattutto alla rete autostradale, problema che sarebbe abbastanza minimo nel caso di Frosinone. Ed è per questo che anche nelle istituzioni locali è chiara la necessità di correre contro il tempo, ciascuno per le sue competenze. Se il consorzio Asi ha già individuato intorno al nuovo scalo le aree che potranno essere impiegate per ospitare i centri di logistica, ieri la Provincia di Caserta ha finanziato gli studi di fattibilità per il recupero dell’ex linea ferroviaria Sparanise-Gaeta (che collega Sparanise, Sessa Aurunca e Baia Domizia) e per la realizzazione del collegamento ferroviario tra Capua e l’aeroporto di Grazzanise. Per il recupero dell’ex ferrovia Sparanise-Gaeta si prevede di operare attraverso il riutilizzo del tracciato e delle infrastrutture preesistenti, mentre per il collegamento ferrovia-aeroporto di Grazzanise-Capua «sarà fondamentale potenziare – spiega l’assessore Reccia – il ruolo di Capua come nodo di collegamento tra la Metropolitana Capua-Caserta-Maddaloni, in via di realizzazione, e l’aeroporto di Grazzanise, con l’innesto nel collegamento ferroviario già previsto dalla Regione Campania tra l’aeroporto e Villa Literno».
Il Mattino (GIANNI MOLINARI)