SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta). Una lunga fila composta e colorata è sfilata silenziosamente lungo l’edificio della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, baluardo dello Stato in Terra di Lavoro, portando bandiere e decine di cartelli di ringraziamento ai Carabinieri e alla Procura Sammaritana.
Sotto il torrido sole di fine luglio, i volontari di Costa dei Sogni provenienti da Napoli e da Pozzuoli, da Giugliano e da Marano, da Quarto, da Licola e da Castelvolturno hanno manifestato in favore della legalità sventolando le loro bandiere colorate e gli striscioni inneggianti all’Operazione Chernobyl con la quale il pm Donato Ceglie ha inferto un duro colpo alla criminalità ambientale che avvelena il nostro mare e le nostre terre. “E’ stata una manifestazione all’inglese. Una manifestazione composta e civile a sostegno delle forze dell’ordine che contrastano con vigore i nuovi untori, gente senza scrupoli che sparge ovunque veleni dannosi alla salute e all’ambiente”. Ha commentato l’avvocato Gaetano Montefusco, legale di Costa dei Sogni, il cartello ambientalista cui fanno capo oltre 40 associazioni che operano sul litorale Domitio. Il legale ha poi incontrato per qualche minuto il Procuratore Capo Mariano Maffei, per portare a nome di tutti un sobrio ringraziamento all’azione del suo ufficio, e ha precisato che tutte le associazioni aderenti a Costa dei Sogni chiederanno ai comuni del litorale di costituirsi parte civile nel processo contro gli imputati dell’operazione Chernobyl. Se i comuni rimarranno inerti, saranno allora direttamente i cittadini aderenti al cartello ambientalista a costituirsi in nome e per conto dei primi cittadini più svogliati, mediante l’esercizio dell’azione popolare prevista dall’art. 7 della L. n. 141 dell’8 giugno 1990. Sincera soddisfazione è stata espressa dai numerosi presidenti delle associazioni presenti alla manifestazione che hanno deciso anche di far pervenire al Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere una formale richiesta tesa ad essere individuati come parti lese in questo importante procedimento che ha visto i Carabinieri del Gruppo per la tutela dell’ambiente procedere a 38 fermi ed al sequestro di 37 autoarticolati che trasportavano i fanghi velenosi dai depuratori di Cuma, Marcianise, Orta di Atella e mercato san Severino, in luoghi proibiti.