A Puerto Ordaz è andata in scena la seconda semifinale della Coppa America di calcio, nella quale si sono sfidate la favoritissima Argentina e il più pericoloso outsider del torneo, il Messico.
La squadra di Basile ha sofferto per lunghi tratti della partita, ma è riuscita ad avere la meglio sul Messico di Hugo Sanchez, che in ogni modo esce dalla Copa con grande fiducia nei propri mezzi e la stima di tutti gli appassionati del continente. Tevez è in campo dal primo minuto al posto di Diego Milito, mentre le indiscrezioni trapelate nel pre-gara sulla selezione messicana sono state la solita pretattica. La partita è subito molto piacevole: le due formazioni giocano sempre palla a terra ed evitano i lanci lunghi. L’incredibile velocità di Castillo mette in difficoltà la coppia di centrali dell’Argentina, Gabriel Milito e Ayala che non fanno della rapidità la loro arma migliore. Sull’altro fronte Tevez e Messi sembrano isolati e solo Riquelme li cerca in profondità ma senza grossi risultati. Sulla mediana il Messico con Arce e Guardado, in grande serata, pressa sino a togliere il fiato e costringe l’Argentina a manovre troppo lente e quindi inefficaci. I messicani più volte mettono in crisi la retroguardia argentina e cercano il gol dalla distanza. Al ’34 però, in piena area di rigore, Guardado anticipa con un buon dribbling secco Zanetti ed Ayala e colpisce il pallone con sicurezza, ma sfortunato prende soltanto l’esterno del palo. Abbondazieri suda freddo. L’unico argentino davvero in partita è Mascherano che recupera palloni uno dietro l’altro. Mentre Tevez ha una buona occasione al ’41 ma calcia lento e sul portiere. L’Argentina, comunque, riesce a passare in vantaggio al 44′ grazie ad Heinze. Il terzino, servito in modo ineccepibile da una punizione di Riquelme, devia con l’esterno sinistro il pallone alle spalle di Sanchez.Poi, nella ripresa, inizia lo show della “pulce” Lionel Messi. Anche se al ’54esimo minuto
La partita si chiude con Palacio che sfiora il gol dopo dieci secondi dal suo ingresso in campo e Basile che ha il coraggio di lamentarsi. Così termina il sogno del Messico in questo torneo, anche se i centroamericani tenteranno di conquistare almeno la finale di consolazione che disputeranno sabato contro l’Uruguay. L’Argentina, invece, andrà meritatamente in finale, la selezione guidata dalle geometrie di Riquelme è una macchina da gol impressionante (4 agli Usa, 4 alla Colombia, 1 al Paraguay, 4 al Perù e 3 al Messico) che confeziona le sue vittorie quasi sempre nel secondo tempo, 11 segnature su 16 nella seconda frazione. Basile sembra aver superato i limiti della squadra di Pekerman, l’undici argentino stanca di solito gli avversari nel primo parziale grazie al grande possesso palla e li punisce non appena i rivali abbassano la guardia. Domenica in Argentina i tifosi attendono una rivincita contro l’avversario storico, il Brasile, che nell’ultima competizione della Copa America, giocata in Perù nel 2004, sconfisse gli argentini ai calci di rigore.