Il giorno del giudizio si avvicina e al numero 8 di Place de La Concorde, a Parigi, dove c’è la Federazione Internazionale dell’Automobile, è tutto pronto. Sul banco degli imputati, davanti al Consiglio mondiale dell’automobilismo sportivo, organismo composto da 26 persone, giovedì mattina salirà la McLaren, che dovrà dimostrare di non essere implicata direttamente nello spionaggio ai danni della Ferrari.
E, più precisamente, dovrà dimostrare di non aver utilizzato (per migliorare le proprie macchine) i progetti della “rossa” trovati in casa del suo ex tecnico Mike Coughlan. La scuderia inglese rischia pesante: da una penalizzazione alla squalifica. Le ipotesi sono molte, ma quella più probabile è che le “frecce d’argento” perdano tutti i punti del mondiale costruttori; si parla inoltre di uno stop valido per 2 Gp. Ron Dennis e il suo clan si sono sforzati di trovare le parole migliori e le giustificazioni più plausibili per dire che “non c’entrano” ma sono in molti a pensare che la Fia userà il pugno di ferro. L’orientamento dell’organismo internazionale sarebbe quello di punire duramente la scuderia automobilistica (attualmente in testa al campionato mondiale) e il team, preservando per quanto possibile i due piloti. La McLaren si sta concentrando sulla difesa da presentare ai giudici. I quattro legali a cui gli inglesi si sono affidati cercheranno di convincere la corte che le responsabilità sono interamente da attribuire al capo progettista Coughlan, senza però disporre di molte prove in questo senso. La decisione del resto potrebbe avere conseguenze molto pesanti per la McLaren. Se Alonso dovesse subire uno stop troppo lungo avrebbe, per esempio, diritto a rescindere il contratto per giusta causa e a lasciare la McLaren. In casa Ferrari invece preparano la documentazione raccolta in questi mesi con l’intenzione di non concedere sconti. E i documenti sono pesanti: la memoria scritta in cui Coughlan “giura” di aver ricevuto il dossier e di averlo mostrato a quattro suoi superiori, gli avvenuti contatti, a marzo, tra il tecnico del team inglese e quello della Ferrari Nigel Stepney (presunta spia all’interno del gruppo di Maranello che si prepara a presentare un esposto sui presunti pedinamenti subiti ndr) e la ormai famosa mail in cui Stepney suggerisce all’amico di far ricorso contro il fondo piatto della Ferrari. A questo proposito, la McLaren il ricorso lo presentò davvero. Così facendo ha dimostrato che aveva utilizzato i “consigli” di Stepney, oppure che indiscrezioni in merito erano state riportate da riviste specializzate, come sostiene la scuderia britannica? Tra breve l’organismo chiamato a giudicare potrà dire la sua.