SANT’ARPINO. Eugenio Di Santo, consigliere comunale dei gruppo “Uniti per l’Alternativa”, ritiene “poco generosa” la scelta della giunta Savoia di assegnare un contributo di 5mila euro per la manutenzione della parrocchia di San Canione.
“Alla parrocchia di San Canione un contributo di 5mila euro dal comune di Sant’Arpino, per opere di straordinaria manutenzione che almeno da un resoconto sommario ammontano a 30mila euro. Il comune proprietario della chiesa versa un piccolo obolo per il completamento della ristrutturazione della struttura, cavandosela col minimo sforzo, all’opera meritoria del parroco don Mario Puca l’onere maggiore per ridare funzionalità ad una cappella che è una testimonianza unica dell’opera che agli albori del cristianesimo svolsero Sant’Elpidio ed i suoi fratelli, tra i quali San Canione. La giunta comunale, nota per i suoi tanti sprechi, non ha la possibilità attraverso le sue forze di completare da sola la ristrutturazione di un bene tanto importante? Deve delegare l’attivissimo don Mario per racimolare altri 25mila euro per ridare funzionalità al vecchio romitorio di San Canione? È una vergogna, la “giunta dei miracoli”, è proprio il caso di dirlo, non riesce in mezzo a tante regalie e sprechi a trovare i soldi necessari per la ristrutturazione di un bene comunale. Le vecchie giunte con l’assessore ai lavori pubblici Ernesto Capasso provvidero alla messa in sicurezza delle mura e del soffitto, ma dopo, con l’avvento dell’assessore Giuseppe Savoia, oggi sindaco, tutto si è fermato dando priorità ad altre opere ed altri progetti. Cinque anni fa il futuro sindaco Savoia si ricordò della zona Canione asfaltando alla vigilia delle elezioni la zona circostante la chiesa, con poco rispetto per quei luoghi storici che meritavano ben altra pavimentazione, ma si sa l’ingegnere Savoia quando parte è difficile fermarlo, probabilmente per dimostrare il suo attivismo avrebbe asfaltato provvisoriamente anche la vecchia chiesa. Per non tacere della responsabilità politica dell’allora assessore Savoia, che certamente non fece nulla per impedire la costruzione di una piscina ai confini con la vecchia chiesa di San Canione, un interesse poco sincero per quei luoghi che stranamente si risveglia alla vigilia di ogni campagna elettorale. È dovere di un buon amministratore monitorare e vigilare sul patrimonio comunale, gestendolo con parsimonia ed oculatezza, evitando gli sprechi tipo multiservice, in tanti anni di gestione Savoia, con decine di mutui chiesti per le opere più svariate, non c’è stata la possibilità di accendere un mutuo per la chiesa di San Canione? Si è semplicemente preferito spostare risorse su altri obiettivi, non ritenendo la chiesa di San Canione importante! Ora con 5mila euro la giunta comunale guidata da Savoia vuole l’assoluzione, per tacitare la propria coscienza di una lunga dimenticanza durata tredici anni”.