CASERTA. Il Governo rompe gli indugi e sulla questione brucellosi, malattia che, secondo gli ultimi dati raccolti dal Nas dei carabinieri, ha infettato almeno il 25% del patrimonio bufalino della provincia di Caserta, dichiara lo stato di emergenza. Una decisione presa ieri nel corso dell’ultima riunione prima delle ferie tenutasi a palazzo Chigi e che era attesa da tempo.
«È un primo passo importante ma ci aspettiamo subito l’ordinanza governativa che ci permetta di partire concretamente con il piano di eradicazione della malattia», è il commento a caldo dell’Assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività produttive Andrea Cozzolino. «È da tempo – continua – che avevamo richiesto l’attivazione di questa procedura. Tale dichiarazione è propedeutica all’emanazione dell’ordinanza della Presidenza del Consiglio che consentirà di riconoscere indennizzi agli allevatori e mettere insieme le forze migliori per lavorare al contrasto e all’eradicazione di questa malattia». In sintonia con l’assessore il vice-presidente provinciale della Coldiretti Tommaso De Simone. «È un passo in avanti necessario – afferma il sindacalista – che blocca il tentativo di qualche funzionario regionale di dare una risposta solo sanitaria al problema brucellosi. I capi non possono solo essere abbattuti ma devono essere previste misure economico-finanziarie di accompagnamento per gli allevatori danneggiati». La vera partita si giocherà ora sui contenuti dell’ordinanza che la Protezione civile, funzionalmente dipendente da palazzo Chigi, dovrà emanare dopo la dichiarazione di ieri, provvedimento che dovrebbe arrivare dopo ferragosto. Sarà quindi la volta della Regione il cui piano di eradicazione della malattia dovrà recepire le prescrizioni dell’ordinanza. «Come sindacato – dice De Simone – chiediamo che l’ordinanza preveda l’affidamento di tutta la gestione dell’emergenza alla Protezione civile. Questo sembra, in effetti, l’orientamento; il ministero della Sanità ha fallito». Tempi stretti, insomma, sia per il Governo che per la Regione che dovrà emanare il suo piano entro il 30 settembre per scongiurare l’ipotesi del commissariamento come previsto dalla sentenza del Tar. Lino Martone, presidente del Siab, il sindacato allevatori bufalini, è scettico sui tempi. «Seppur l’ordinanza dovesse essere emanata tra una quindicina di giorni, visto il poco tempo a disposizione – dice – la Regione non ce la farà ad approvare il piano triennale sull’eradicazione. Vi provvederà un Commissario ad Acta. Inoltre ci sono troppi nodi irrisolti, come quello della ricostituzione del patrimonio bufalino abbattuto. Su questi daremo battaglia». In attesa dell’ordinanza governativa, restano quindi le prescrizioni contenute nella bozza del piano regionale che prevede l’istituzione dell’anagrafe bufalina, la vaccinazione per tutti i capi infetti, la somministrazione del boli endo-ruminali (piastrina di riconoscimento elettronico dell’animale) e misure di sostegno economico agli allevatori.
da Il Mattino, sabato 04.08.07 (di Antonio Pisani)