VILLA LITERNO (Caserta). Dopo gli aumenti di prezzo di vendita del pane registrati negli ultimi giorni, i rappresentanti del Comune di Villa Literno hanno incontrato nella serata di mercoledì i panificatori liternesi Isaia Caparco, Raffaele Iovine e Domenico Vitone.
Sono intervenuti inoltre alcuni panificatori dai paesi limitrofi. Oltre al Sindaco Enrico Fabozzi, in rappresentanza del Comune di Villa Literno, erano presenti il responsabile del servizio Affari Generali Ortensio Diana e il responsabile del servizio Attività Produttive Tammaro Iovine. Introducendo la riunione, il Sindaco ha lamentato il fatto che gli aumenti del prezzo del pane non solo sono stati sproporzionati agli aumenti delle materie prime ma soprattutto che tali aumenti hanno preceduto il mese di Settembre, data precedentemente concordata fra i panificatori per far scattare gli aumenti. È stata quindi chiesta un’assunzione di responsabilità, che porti ad un contenimento degli aumenti registrati nel prezzo del pane. Uno dei panificatori, Savino Caparco, ha evidenziato l’esistenza di una sperequazione lungo la filiera produttiva: in parole povere il pane aumenta non tanto per colpa dei panificatori ma a causa dei passaggi nella catena di distribuzione. Caparco si è dichiarato comunque disposto ad aderire alla proposta del Sindaco di contenere i prezzi, dimostrandosi consapevole del fatto che il pane è un genere alimentare di primaria importanza, alla base della dieta alimentare soprattutto nelle famiglie più disagiate economicamente. Aumentare il prezzo del pane significa far allargare ulteriormente il divario fra ricchi e poveri. Pur nelle divergenze di vedute, nel complesso i panificatori hanno recepito la proposta del Comune e si sono riservati di fornire una risposta dopo gli incontri che si terranno nella giornata di giovedì 23: di mattina in Prefettura e di pomeriggio con i rappresentanti di categoria della zona, ad Aversa La risposta arriverà quindi nel fine settimana. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il Sindaco a fine riunione – è preservare il diritto dei cittadini ad acquistare generi di prima necessità ad un prezzo equo che, pur tenendo conto degli aumenti delle materie prime, non metta in atto un atteggiamento speculativo”.