CINA. Un ponte in costruzione nella contea di Fenghuang, nella provincia centrale cinese dello Hunan, ieri è crollato provocando, secondo gli ultimi bilanci, 22 morti, altrettanti feriti e 46 dispersi.
Situato a 320 metri sopra il fiume Jiantuo, il ponte era destinato a diventare un’attrazione turistica nel centro della Cina. L’inaugurazione e l’apertura al traffico erano previste per la fine di agosto. Sconosciute, al momento, le cause del disastro. L’unica notizia è che un gruppo di trecento operai era intento a smontare le impalcature in acciaio, quando improvvisamente il ponte è crollato. Blocchi di cemento e calcestruzzo si sono abbattuti su un’autostrada sottostante, proprio durante l’ora serale di punta. Il tratto è molto frequentato anche perchè collegato a un importante aeroporto regionale e presente in una zona ad alta frequentazione turistica grazie ai suoi scenografici panorami naturali. In corso le operazioni di ricerca delle persone rimaste intrappolate sotto ai detriti. Sul posto sono arrivate centinaia di familiari delle vittime, in preda alla disperazione. Pochi giorni fa i media cinesi avevano riferito che in tutta la Cina ammontano a oltre 6mila i ponti lesionati o pericolanti. L’ultimo era crollato a giugno, nella provincia sud-orientale del Guangdong, uccidendo nove persone.
Un disastro che ha riportato alla mente l’altro verificatosi negli Usa lo scorso 1 agosto, quando a Mineapolis, nello stato americano del Minnesota, è crollato un ponte autostradale sul fiume Mississipi provocando la morte di 9 persone ed il ferimento di almeno altre 60.