In questi ultimi venti anni siamo passati dalla prima alla seconda repubblica senza avere grandi cambiamenti. Trasformazioni di facciata, o meglio di partiti, ma di contenuti nessuno. Il Pil è sempre rimasto al 2%, la disoccupazione è quella che è, la criminalità al sud c’è ancora, anzi è più efferata di prima, la politica costa sempre di più, chi più ne ha più ne metta, il risultato non cambia!
Unica novità di rilievo dalla fine della prima repubblica è stato Silvio Berlusconi. Forza Italia, quel movimento nato all’improvviso, ha tenuto banco per oltre un decennio, riempiendo le pagine della storia italiana. Il suo leader è risultato l’uomo politico più bersagliato, criticato, attaccato, alla fine è rimasto sempre l’unica novità, gli altri hanno sempre rappresentato la vecchia politica della prima repubblica. La seconda repubblica, fino a pochi mesi fa, aveva dato soltanto Berlusconi come veste nuova. Oggi, con l’evento politico del 2007, la nascita del PD, viene messo in evidenza il tentativo di creare qualcosa di nuovo, rimanendo legati a personaggi arrugginiti della prima repubblica. In realtà uno nuovo c’è: si chiama Enrico Letta, classe ‘66, un quarantenne che può rappresentare la differenza del partito democratico, una sorta di cambiamento sulla scia di Berlusconi. Sì, Letta può veramente essere la faccia nuova della politica, anche se purtroppo ancora una volta si tenta di lasciare lo scettro del potere in mano al vecchio che non tramonta mai. Nulla da togliere a Walter Veltroni, grande uomo politico, che ha fatto grandi cose per la capitale d’Italia, nonostante tutto rappresenta la vecchia politica, quella del PCI, del PDS e dei DS. Allora quale senso ha creare un nuovo partito, per poi affidarsi ai tempi passati, non era meglio cominciare subito dal nuovo che avanza? Letta ha fatto bene a mettersi in gioco, aprendo alla democrazia, alla trasparenza, lasciando da parte i giochi di potere che volevano a tutti i costi un leader scelto con il vecchio sistema, senza che nessun antagonista percorresse la sua strada nel modo più democratico possibile. Ebbene, la scesa in campo di Enrico Letta, in quella competizione che sono le primarie del 14 ottobre, rappresenta la novità di rilievo dopo Berlusconi. Un giovane che si misura con la vecchia guardia politica, aprendo una nuova strada che può modernizzare la politica Italiana. Lasciando nelle mani di un giovane, con idee fresche, il compito di indirizzare il nuovo partito, che viene alla luce, verso un cambiamento di cui ha bisogno il sistema politico italiano. Soltanto così si possono aprire nuove frontiere che portano alla mandata in pensione di un vecchia classe dirigente. Con Letta leader del PD, Silvio Berlusconi può essere indotto a cambiare la sua posizione e dare un nuovo leader al suo partito, o meglio alla Cdl. Un altro quarantenne, forse meglio dire una quarantenne, potrebbe cambiare il volto dell’altro schieramento ed avviare una nuova fase all’interno del centro destra. Michela Vittoria Brambilla è l’altra novità, per non dire l’ultima della seconda repubblica, che rappresenta un’ondata di area fresca nella politica italiana. Un personaggio creato dal nulla che in poco tempo ha saputo mettersi in mostra creando le condizioni di un cambiamento orientato verso i giovani. Intraprendente, con grandi doti comunicative,