SAN LUCA (REGGIO CALABRIA). Stamattina polizia e carabinieri, hanno eseguito oltre 40 fermi nei confronti di presunti affiliati alle cosche della ‘ndrangheta coinvolte nella faida di San Luca. I fermi sono stati eseguiti su ordine della Procura distrettuale antimafia.
Tra i fermati figurano presunti mandanti ed esecutori dell’agguato compiuto il giorno di Natale dello scorso anno a San Luca, nel quale fu uccisa Maria Strangio, moglie di Giovanni Nirta, destinatario dei colpi, che rimase miracolosamenteilleso. Un provvedimento è stato emesso anche nei suoi confronti, in quanto considerato il boss della omonima cosca Strangio-Nirta, che si contrappone a quella Vottari-Pelle-Romeo, da anni in conflitto tra loro. Fermati anche Achille Marmo, fratello di Marco, e Giovanni Strangio, fratello di Sebastiano, uccisi ultimamente nella strage di Duisburg. Nell’ambito della maxi operazione, i carabinieri hanno inoltre scoperto un bunker sotto una palazzina nel centro di San Luca, con 3 persone nascoste all’interno. Le accuse contestate sono di associazione mafiosa, omicidi, traffico di armi ed altro, ma tra i fermati non vi sarebbero i responsabili della strage compiuta a Ferragosto a Duisburg, in Germania. Intanto il ministro dell’Interno Giuliano Amato fa sapere “E’ una risposta forte e necessaria quella dispiegata dallo Stato a San Luca per spezzare la faida mafiosa tra cosche contrapposte della ‘ndrangheta che già tanto terrore ha provocato”.