SANT’ARPINO. Dopo 61 anni il maggiore partito della sinistra non ha più una sua sede a Sant’Arpino, in quella che per decenni era la “Stalingrado” di Terra di Lavoro. Da alcuni giorni, infatti, i locali di Via De Muro che hanno ospitato prima il Pci, il Pds poi, ed infine i Ds, sono stati abbandonati dal maggiore partito cittadino.
A parlare di questa vicenda è uno dei dirigenti storici della sinistra santarpinese, quel Carlo Cicatiello, più volte, a partire dagli anni ’60, assessore e consigliere comunale ed attuale componente del direttivo sezionale dei Democratici di Sinistra. “Purtroppo – dichiara- siamo arrivati alla chiusura della sede, cosa mai avvenuta dal dopoguerra ad oggi. Una chiusura causata da mere esigenze economiche, e la cui responsabilità va addebitata al disinteresse e al menefreghismo di quanti, e sto parlando dei consiglieri ed agli assessori comunali, pur essendo stati eletti coi voti del partito e ricoprendo, dietro lauti stipendi, cariche per conto dello stesso partito da quattro anni a questa parte non hanno versato un Euro per l’affitto e la gestione economica della sede. Fino ad oggi la sede era stata aperta grazie al contributo di tanti militanti sia dei Ds che della Sg, che spronati dall’azione dall’operato di dirigenti quali Cammisa, Iorio, Dell’Aversana, il compianto Giovanni Pezzella, Ferrante, Di Mattia ed Aldo Pezzella, vedevano nei locali di Via De Muro un punto di ritrovo, e un luogo di idee e progetti. Da tempo abbiamo invitato, con lettere varie l’ultima delle quali inviata non più tardi di un mese or sono, gli assessori e i consiglieri che si dicono Ds a darci una mano non ricevendo alcuna risposta. Una situazione che era stata fatta presente anche ai vertici provinciali a cominciare dal segretario Ubaldo Greco che a loro volta hanno fatto orecchie da mercanti, come del resto già è accaduto per le sezioni di Orta di Atella, Parete e così via. Una vicenda a dir poco emblematica e che dimostra quali sono stati i frutti della gestione politica e amministrativa di questi quattro anni di personaggi quali Roberto Iavarone, Elpidio Del Prete e soci. Personaggi che si atteggiano a politici e dirigenti di partito, solo perché magari percepiscono indennità pubbliche di 3-4mila Euro mensili, ma che in realtà ogni giorno si dimostrano come dei veri e propri falliti, politicamente parlando. E spiace che nonostante questo sia sotto gli occhi di tutti questi personaggi siano sempre sulla cresta dell’onda. È il caso di Iavarone che, dopo essere stato cooptato nella segreteria provinciale dei Ds, ora è entrato a far parte anche del Comitato per la nascita del Partito Democratico. Lo ribadiamo questo signore non rappresenta in alcun modo i Ds di Sant’Arpino, e del resto non potrebbe essere altrimenti perché tutto il suo patetico operato è stato caratterizzato da un fallimento dietro l’altro”.