AVERSA. La situazione sanitaria di Aversa e dell’agro aversano non è più sostenibile. L’aumento del numero di malati di tumore è arrivato ai livelli di vera e propria “pandemia”.
Se il cancro fosse una malattia infettiva saremmo già tutti morti. Il silenzio delle istituzioni si è trasformato nella “complicità in genocidio”. Gli abitanti invocano interventi drastici e risolutivi da tempo. La Regione, la Provincia, i Comuni, i vari Enti coinvolti nella gestione della Sanità e del territorio, nonostante tutto quello che sta accadendo, continuano a latitare.
Le autorità sanitarie tacciono su quest’immane catastrofe. I politici non hanno alcun interesse a smuovere le acque. I mass-media, salvo le dovute eccezioni, si disinteressano del problema. I loschi trafficanti di morte, che con le sostanze chimiche e i rifiuti d’ogni sorta hanno avvelenato una terra un tempo bellissima, ormai hanno i loro rappresentanti nei gradi più alti della politica locale e nazionale. Agli industriali del Nord ed ai loro referenti politici romani, fa troppo comodo avere una pattumiera sempre a disposizione per scaricare le loro pestilenze, pagando solo “trenta denari” a quei Giuda che hanno svenduto la vita di centinaia di migliaia di persone per le Mercedes, le puttane e la “bella vita” tra papponi e lacché. La popolazione non sa a quale Santo votarsi. Intanto si continua a morire di tumore: allo stomaco, al colon, al fegato ecc.
Da più parti si chiede l’intervento dello Stato. Uno Stato che, lo sanno tutti, pur avendo dalle nostre parti la credibilità del due di briscola, si avvale dei servigi di tantissimi nostri concittadini. Concittadini, spesso pendolari, che stivati in treni sovraffollati, ogni giorno, servono con onore e dignità, nelle varie Armi, nei Ministeri, nella Scuola, nei trasporti ecc.
Abbiamo avuto, in anteprima, una notizia che riguarda un gruppo di concittadini che avrebbe intenzione (il condizionale in queste terre, purtroppo, è d’obbligo) di organizzare una raccolta di firme da inviare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio Romano Prodi ed al Capo dell’opposizione Silvio Berlusconi. Nel malaugurato caso che neanche quest’iniziativa riuscisse a produrre qualche risultato concreto, gli organizzatori garantiscono che faranno scattare delle denunce penali e interesseranno del caso gli organismi della Unione Europea.
Chi vuole partecipare, pertanto, alla raccolta delle firme, si tenga pronto. Mai, come in questo caso, “prevenire è meglio che curare”.