AVERSA. Ad appena cento giorni dalla nomina ufficiale a primo cittadino, il sindaco Ciaramella deve affrontare la crisi più grave della sua consiliatura: la spaccatura verificatasi all’interno del suo partito, Forza Italia.
Già da tempo si vociferava di dissapori tra i vertici del partito azzurro, di divergenze di opinioni tra lo stesso Ciaramella e il consigliere regionale Giuseppe Sagliocco. Le cose oggi non sembrano essere migliorate, soprattutto in virtù della nomina tanto attesa e non ancora avvenuta del “City Manager” designata al medico, nonché amico del sindaco, Isidoro Orabona, che però sembrerebbe non stare bene a qualcuno del gotha forzista. Ma i problemi non sono solo quelli alle vette di Forza Italia, “scalciano” anche i neo consiglieri comunali e qualche assessore, non soddisfatti delle attribuzioni delle deleghe e delle nuove adesioni in maggioranza. “Vogliamo ricordare al sindaco il documento firmato prima delle elezioni che garantiva presidenze di commissioni e deleghe solo ai consiglieri eletti in appoggio alla sua candidatura a sindaco di Aversa”, commenta Carlo Amoroso, neo eletto tra le fila di Fi. “Inoltre, con la mia elezione e quella degli altri colleghi, abbiamo garantito oltre settemila preferenze al partito”. Oggi addirittura c’è difficoltà di dialogo con alcuni della “vecchia guardia” e devo confessare che la cosa comincia ad andarci stretta”Attualmente la situazione è diversa. A Stefano di Grazia, primo a dichiararsi indipendente dopo essere stato eletto nel Pda di Stabile, è stato assegnato un posto nella commissione Cultura e spettacolo, Adolfo Giglio, che lo ha seguito, ha ricevuto la presidenza della commissione Vigili Urbani e trattative in corso ci sono con Gennaro Tirozzi e Rosario Capasso. Un dato sembrerebbe emergere: Ciaramella potrebbe trovarsi presto ad avere una maggioranza in consiglio formata non più dai consiglieri comunali del suo stesso partito, bensì da quelli migrati da altri schieramenti, anche di sinistra, nonché dalle liste civiche. Questo gli garantirebbe un serbatoio di voti nuovo dal quale attingere nell’eventualità neanche tanto remota di una sua candidatura al Parlamento italiano. Nuove alleanze che giustificherebbero e garantirebbero un’elezione in uno schieramento diverso da Forza Italia.