AVERSA. Il ritorno dalle vacanze ci riserva delle sorprese. Questo fine agosto lo scirocco caldo ed insopportabile ci ha fatto trovare il raddoppio del costo del pane. Qui si mangia pane e veleno, no solo veleno. Questo famoso dialogo della commedia di Eduardo Scarpetta, Miseria e Nobiltà, ci fa comprendere che tra poco diventerà difficile anche comprare il pane.
Perché quest’aumento del 100% ? Le motivazioni immediate e risibili sono state: è aumentata la materia prima (sic).
Le vere ragioni ?
• la concorrenza dei panificatori abusivi,
• l’eccessivo carico fiscale generale,
• la mancanza di un aumento del pane da molti anni,
• la totale assenza decennale di controlli, soprattutto dei Vigili Sanitari Comunali.
Cosa chiede il Co.Sa.Dir.Ci.:
• la valorizzazione del nostro pane cotto a legna, pagandolo a peso come dovuto,
• ma soprattutto controlli continui e severi sulla filiera di produzione.
In specie
• il controllo sulla provenienza della farina con analisi frequenti della stessa per escludere farine radioattive o utilizzo di sostanze chimiche sbiancanti,
• l’idoneità – da tutti i punti di vista – del forno e degli ambienti di deposito, di lavorazione e di conservazione dei materiali. Non possiamo infatti accettare che per i caseifici si richiedano laboratori spaziali e si continui ancora a panificare in tuguri sporchi e fatiscenti, visitati da animali vari tra cui roditori,
• il controllo del tipo di legna da ardere ed il tipo di accensione ed alimentazione.
• la presenza costante e seria dei controlli sanitari e fiscali perché si riaffermi il diritto dei produttori al legittimo guadagno e dei consumatori al rispetto della salute.