Rifiuti tossici nei Cantieri della TAV

di Redazione

Rifiuti TAVNAPOLI – CASERTA. Smaltivano rifiuti tossici all’interno dei cantieri della linea Tav tra Napoli e Caserta. A scoprire il traffico illecito gli uomini della Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di un indagine che questa mattina ha portato all’arresto di 9 persone.

Tra gli indagati anche due marescialli delle fiamme gialle in servizio presso il Gruppo di Napoli I. I due militari, per i quali sono stati chiesti gli arresti domiciliari, sono accusati di corruzione e falso in atto pubblico. Secondo l’accusa, i militari avrebbero intascato somme di denaro al fine di falsificare alcuni atti di polizia giudiziaria da loro stessi redatti proprio nel corso di alcuni recenti controlli. Le attenzioni degli investigatori, nel corso dell’ultimo anno, sono state rivolte innanzitutto alle attività della Tlem, una azienda con sede a Casavatore, in provincia di Napoli, formalmente autorizzata a svolgere attività di movimento e trasporto terra, il cui titolare, Raffaele Errichiello, insieme all’amministratore di fatto, Carmine Maione, è finito agli arresti domiciliari. Maione ed Errichiello devono rispondere in concorso della corruzione dei due sottufficiali della Guardia di Finanza. Al vaglio degli inquirenti, come si legge in una nota della Procura della Repubblica di Napoli, c’é anche un altro aspetto inquietante, cioè il legame di parentela tra la famiglia di Errichiello e il boss Paolo Di Lauro, capo dell’omonimo clan camorristic di Scampia protagonista negli ultimi anni della sanguinosa faida con i cosiddetti “scissionisti”. Secondo quanto emerge dalle indagini delle fiamme gialle i rifiuti, provenienti per la maggior parte da cantieri edili, sarebbero stati abbandonati in discariche abusive, con una sensibile riduzione dei costi che le imprese avrebbero dovuto sostenere seguendo una regolare procedura di smaltimento.

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