Festa patronale, Barbato: “Non dividiamo il paese”

di Redazione

Giuseppe BarbatoCARINARO. “Stiamo attenti a non spaccare il paese in guelfi e ghibellini”. Il Priore della Congrega Santa Eufemia, Giuseppe Barbato, interviene nella polemica che, da alcuni giorni, sta tenendo banco nella comunità di Carinaro e che ruota intorno alla perfetta coincidenza di date tra la “Sagra degli antichi sapori e saperi” e i solenni festeggiamenti in onore di Santa Eufemia.

Molti cittadini, infatti, non hanno per niente gradito questo “sconfinamento” laico-profano in un giorno, il 16 settembre, da sempre dedicato alle celebrazioni in onore della Santa Patrona di Carinaro. Uno “sconfinamento” che non è piaciuto in primis al Parroco don Antonio Belardo che, pur con toni molto pacati, l’ha dato a intendere chiaramente durante un’omelia tenuta domenica scorsa quando, rivolgendosi ai fedeli presenti, ha esclamato testualmente: “L’Amministrazione comunale ha già sostituito la festa di Santa Eufemia con la sagra? Perchè non l’hanno spostata ad un altro giorno? Non potevamo metterci d’accordo?”. Interrogativi, quelli di don Antonio, che hanno fatto immediatamente il giro del paese e che hanno “acceso” nei fedeli un non proprio spirituale e pacifico fervore nei confronti dell’Amministrazione comunale guidata da Mario Masi. Proprio per questo, il Priore Barbato, ha voluto entrare nel merito della questione e tentare, se possibile, di placare un po’ gli animi: “Stiamo attenti a non spaccare il paese in guelfi e ghibellini. – ha esordito Barbato – Qui non si tratta di attribuire delle colpe a qualcuno e sbaglia sia chi crede che il parroco si sia messo ad attaccare l’Amministrazione dall’altare sia chi ritiene che quest’ultima abbia deciso di togliere importanza alla festa di Santa Eufemia. Tutti sanno che la festa in onore della nostra Santa Patrona quest’anno non si è fatta perché non si è costituito il comitato per organizzarla e, quindi, se proprio dobbiamo trovare dei colpevoli – ha continuato il Priore – diciamo che tutti noi, nessuno escluso, è colpevole e non può tirarsi fuori dalle responsabilità. È sbagliato, inoltre, coinvolgere in polemiche sterili le associazioni locali che fanno tanto per il territorio. Ovviamente, chi vuole andare alla sagra che ci vada così come chi è credente verrà senz’altro in chiesa e alla processione di Santa Eufemia. Voglio pertanto rivolgere a tutti i cittadini – ha concluso Barbato – l’invito a smetterla con le polemiche e ad impegnarsi per festeggiare degnamente la nostra Santa Patrona”.

da Il Giornale di Caserta, 07.09.07 (di Antimo Dell’Omo)

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