CASERTA. “Paradossale: non si può prevedere un intervento nella legge finanziaria e poi non garantirne l’attuazione”. Il consigliere regionale Nicola Caputo, ancora una volta, focalizza l’attenzione sul real sito di Carditello.
Mentre, negli ultimi giorni, qualche buona notizia si è registrata per altri beni della provincia di Caserta (il castello di Maddaloni, ad esempio, è stato recentemente inserito nel progetto del ministero dei Beni culturali per la salvaguardia dei siti storici), restano ancora sconfortanti le novità relative al sito borbonico. “Con l’inserimento nella finanziaria, del comma relativo all’ acquisizione del bene a patrimonio regionale, si era delineata la possibilità di riscattare una struttura di grande significato storico per Terra di lavoro, ma, a tuttora, le buone intenzioni manifestate non sono state seguite da azioni concrete”, puntualizza Caputo, che, per sollecitare un intervento repentino mirato a impedire che il sito venga messo all’asta, ha già scritto agli assessori regionali Cozzolino e Valiante. Un appello accorato il suo, al quale non è seguita ancora una risposta. “Quanto bisognerà aspettare prima che l’iniziativa prevista nel bilancio previsionale mostri il suo risvolto pratico? O vogliamo davvero che la vocazione turistica del sito di Carditello, sia annullata in maniera irreversibile”, si chiede l’esponente dell’Udeur. Intransigente il consigliere: “Non basta mostrarsi interessati all’acquisto e poi cadere in un intollerabile immobilismo. L’acquisizione del bene storico, se davvero si intende evitare speculazioni privatistiche, deve essere supportata da fatti e non parole”. Un’area di