8 settembre: il giorno di Beppe Grillo e del V Day

di Redazione

Beppe GrilloL’8 settembre sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente.

Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare. (Beppe Grillo). L’8 settembre è oggi. E oggi è il giorno del V-Day. È il giorno in cui le centinaia di migliaia di sostenitori di Beppe Grillo, il blogger più ciccato d’Italia e quinto al mondo, scenderanno in circa 230 piazze italiane, per sostenere il comico più impegnato politicamente d’Italia. Gli iscritti sono circa 205.000, e i banchetti per la raccolta firme, installati in tutte le maggiori città italiane, sono stati presi d’assalto questa mattina, ancora prima che fossero aperti. Il sostegno dei partecipanti al V-Day si traduce nella raccolta firme per una proposta di legge, di iniziativa popolare, che ha già riscontrato il parere positivo e l’ok formale da parte della Corte dei Conti. La proposta di legge è stata già depositata in cassazione; ora toccherà alla gente raccogliere le firme necessarie. La proposta di legge prevede tre principi elementari:

  1. NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI
    No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento – Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale
  2. DUE LEGISLATURE
    No ai parlamentari di professione da venti e trent’anni in Parlamento – Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente
  3. ELEZIONE DIRETTA
    No ai parlamentari scelti dai segretari di partito – I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta

Il V Day a BolognaIl V-Day vuole essere, dunque, un’iniziativa che catalizzi il desiderio della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, stanchi dei privilegi e dell’autoreferenzialità di una classe politica vecchia, che mira all’autoconservazione, e che – cosa ormai evidentissima – vive in una dimensione estraniata. Sganciata dalla società civile, e lontana dalle esigenze dei cittadini, l’attuale classe politica ha perso sempre più credibilità, sovrastata ultimamente dal crescente clima d’antipolitica che è venuto montando. Protagonisti, quindi, saranno oggi i cittadini: per questo appare molto significativa l’idea di una proposta di legge di “iniziativa popolare”. “Il V-Day è un virus, deve arrivare dappertutto, non in una sola città”, dice Grillo. E infatti l’iniziativa, stuzzicando la curiosità della gente, ha oltrepassato i confini italiani, visto che c’è anche un “V-DAY nel mondo”. Anche il quotidiano spagnolo “El Paìs” ha dato la notizia del V-Day. Come ha detto Grillo, quindi, in 230 piazze italiane e 30 estere “si potranno raccogliere firme, fare informazione sul V-day e sui problemi della vostra città, chiedere agli artisti di partecipare, prendere la bicicletta, essere felici”. Il comico sarà al banchetto di Bologna. Nutrita, la schiera di giornalisti, artisti e personaggi della cultura e dello spettacolo che hanno aderito all’iniziativa. A Bologna presenzieranno, insieme a Grillo, Peter Gomez, Sabina Guzzanti, Gianna Nannini, Marco Travaglio, Gino Strada, Alessandro Bergonzoni, e tanti altri. Nei giorni scorsi l’adesione è stata data da personaggi come Luciano Ligabue, Walter Veltroni, e altri ancora.

Tutti d’accordo con il comico genovese: I partiti sono incrostazioni della democrazia. Bisogna dare spazio ai cittadini. Alle liste civiche. Ai movimenti. Viviamo in partitocrazia, non in democrazia.

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