AFGHANISTAN. Si fa sempre più strada l’ipotesi del rapimento per i due militari italiani scomparsi in Afghanistan. Le loro tracce si sono perse ieri sera, durante un normale pattugliamento nell’Afghanistan Occidentale, nella zona di Shindand (sul confine tra le province di Farah e Herat), …
…come riferisce il ministero degli Esteri che, al momento, non conferma se i due siano stati rapiti, né fornisce i loro nomi e il loro grado. Per la tv araba Al Jazeera si tratterebbe non di militari ma di due agenti dei servizi segreti italiani e ciò spiegherebbe il massimo riserbo che ruota attorno ai loro nomi ed il fatto che viaggiassero da soli, in compagnia di autista e interprete (rientrati in serata, saranno interrogati nelle prossime ore), mentre i militari si muovono in pattuglie numerose. Secondo una fonte della polizia locale dell’agenzia di stampa afgana Pajhwok, i due italiani sarebbero stati rapiti dal mullah Akhtar Muhammad nei pressi del check point di Khoja Hesah, sulla strada tra Zer Koh e Azizabad. Akhtar Muhammad avrebbe poi consegnato gli ostaggi al comandante talebano Maulvi Abdul Hamid Ishaqzai, che li ha portati nel distretto di Andara della provincia di Farah, a sud di Shindand. L’agenzia scrive anche che i due italiani avrebbero visitato più volte in passato l’area di Azizabad. In una nota, il premier italiano Romano Prodi, da New York, dove è giunto in serata per partecipare ai lavori dell’assemblea generale dell’Onu, ha riferito che “non c’è nessuna novità” e che al momento “non ci sono canali aperti perché siamo ancora nella fase preliminare”. Lo scorso marzo sempre in Afghanistan, nella provincia meridionale di Helmand, fu sequestrato dai Talebani l’inviato di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, poi rilasciato in cambio della liberazione di cinque capi guerriglieri detenuti. I suoi due accompagnatori locali, rapiti insieme a lui, furono invece trucidati come “spie” dai rapitori. Ricordiamo, inoltre, i 23 coreani (due uccisi, il resto liberati), due tedeschi e cinque afgani rapiti a luglio dai talebani.
