GARLASCO (Pavia). Le analisi dei Carabinieri del Ris hanno accertato che non c’era sangue sulle scarpe indossate da Alberto Stasi il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi, la sua fidanzata 23enne uccisa nella sua abitazione di Garlasco lo scorso 13 agosto.
Stasi è finora l’unico indagato per l’assassinio di Chiara, lo stesso che intorno alle 13.15 di quel giorno corse dai Carabinieri per denunciare di aver trovato il cadavere della fidanzata, che era riverso sulla scala che porta in tavernetta.
Agli inquirenti è sin dall’inizio risultato strano che Stasi avesse le scarpe pulite nonostante la scena del delitto fosse piena di macchie di sangue. E questo è un particolare che sarà a suo sfavore durante l’indagine, poiché era impossibile arrivare a vedere il corpo senza calpestare il sangue cosparso davanti alla porta e sugli scalini che portano alla tavernetta. Il sospetto, dunque, è che le scarpe che indossava al momento dell’arrivo in caserma di quel 13 agosto erano diverse da quelle che aveva ai piedi all’interno della villetta dei Poggi. E non erano neanche tra quelle altre cinque paia sequestrategli a casa, anch’esse tutte pulite.
Interessanti saranno poi gli esiti degli esami sulle tre auto sequestrate alla famiglia Stasi (una Golf, una Bmw X3 del padre e il furgoncino Berlingo della ditta). Infatti, se sui pedali di uno dei veicoli ci fossero residui di sangue quella sarebbe un’altra prova in più contro Alberto. Con attenzione saranno esaminati anche sedili e bagagliai, dove potrebbe essere stata appoggiata l’arma del delitto.
Maggior importanza, però, avranno gli esami delle impronte digitali trovate sulle mura e sul soffitto delle scale che portano in tavernetta. Impronte che, secondo gli inquirenti, sono probabilmente quelle dell’assassino.
Infine, dagli accertamenti tecnici si è appreso che Chiara, alle ore 10 del 13 agosto, era ancora viva visto che in quell’istante aveva staccato l’antifurto, inserito all’una della sera precedente, orario che corrisponde al racconto fornito da Stasi.
Intanto, domani il gip di Vigevano deciderà sulla richiesta di incidente probatorio sugli accertamenti tecnici non ripetibili disposti dalla procura su tutti i reperti raccolti durante l’inchiesta. La richiesta è stata fatta dal difensore di Alberto Stasi, Giovanni Lucido. L’accoglimento della richiesta, commenta Gianluigi Tizzoni, legale dei Poggi, provocherebbe l’allungamento dei tempi dell’inchiesta, mentre l’esigenza della famiglia di Chiara è che le indagini siano portate a termine al più presto possibile.