Licenze edilizie, carabinieri in Comune

di Redazione

Piazza MunicipioAVERSA. Aversa è da sempre la ‘città del commercio’. Ed anche i numeri stanno lì a dimostrarlo. Oltre 1800 esercizi commerciali aperti, dal centro storico alle periferie, ognuno con una propria storia, ognuno costretto a vivere con problemi gravi: dal furto alla rapina, fino alle estorsioni.

E come se non bastassero questi problemi, ecco che anche il Comune ci mette il suo. Rilasciando permessi e concessioni per l’apertura di nuovi centri, agglomerati e locali commerciali. Insediamenti che ad Aversa e nell’agro aversano certo non mancano. Nel giro di pochi chilometri esistono già due imponenti centri commerciali (Medì a Teverola e Jambo a Trentola Ducenta), a cui si vanno ad aggiungere quelli un po’ più distanti, come il Centro Campania a Marcianise e l’Auchan di Giugliano (ma stiamo parlando sempre nel giro di 5 o, al massimo, 10 chilometri). Ma al Comune, a quanto pare non bastano. Ed ecco che, dopo l’esplosione della bomba Texas ed in attesa della sua risoluzione, esce fuori tutto quello che c’è dietro. Perché la paura dei 1800 esercenti aversani non sta solo nel centro commerciale che la Yorik spa (società di Aniello Cesaro, fratello del deputato di Forza Italia Luigi) vorrebbe costruire in viale Kennedy. C’è molto, ma molto di più. A partire dai nuovi locali commerciali che stanno sorgendo in via Torrebianca, angolo via Filippo Saporito, nell’ex monastero di Sant’Agostino degli Scalzi. Una costruzione iniziata da un anno e mezzo circa, dopo le polemiche innescate dal centrosinistra sulla presenza o meno del vincolo della Soprintendenza ed anche sul fatto che a costruire quei locali sia la Papatoga, società di cui è socio Paolo Gallo, cognato dell’allora assessore ed attuale consigliere comunale di Forza Italia Elia Barbato (è il fratello della moglie dell’azzurro). Il cantiere è a buon punto ed il cartello posto davanti al cancello in via Saporito è ben chiaro: “Si vendono locali commerciali ed uso ufficio”. La stessa terminologia utilizzata anche per le costruzioni in via Cappuccini, che da un paio di settimane sono finite al centro dell’attenzione. Nell’area retrostante l’ippodromo Cirigliano, che da piano regolatore è individuata quale zona G (attrezzature e servizi) si sta lavorando per uffici (che saranno addobbati in bellissime villette a schiera) e locali commerciali. Costruzioni che, però, dopo la denuncia da parte degli esponenti della Sinistra (il consigliere comunale Domenico Rosato, il segretario di Rifondazione Gabriele Vedova e il leader dei Comunisti Marco Monica) è finito sotto la lente anche della forze dell’ordine. I militari, infatti, nei giorni scorsi si sono recati negli uffici del Comune per visionare ed acquisire documenti e licenze inerenti alle licenze rilasciate per il cantiere di via Cappuccini ed anche per il centro commerciale nell’area ex Texas. Per quel che concerne la zona industriale si stanno muovendo anche le associazioni di categoria. Questa mattina sarà presentato al Tar Campania il ricorso contro la licenza rilasciata dall’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale Gennaro Pitocchi. L’ingegnere, nominato con incarico fiduciario nel 2002 proprio da Forza Italia, è il vero centro attorno al quale ruotano tutte le nuove costruzioni. Tutte le licenze, infatti, portano la sua firma, tanto da spingere l’opposizione a chiedere una verifica completa dei permessi rilasciati dall’ex dirigente comunale. Ma la battaglia vera e propria sarà quella che i commercianti dovranno affrontare in tribunale, dove ieri si è discusso il ricorso presentato dalla società Delfran contro il Comune di Aversa per un altro centro commerciale che dovrà sorgere nella zona 167. Un progetto da 4000 mq che rientra nel Pru (progetto di riqualificazione urbana), ma che in un primo era stato depennato proprio per evitare un nuovo insediamento commerciale. Anche in questo caso, però, è giunto il via libera degli uffici comunale.

Gli amministratori di centrodestra, per il momento, tacciono. O meglio, affermano di essere contro questi nuovi insediamenti. Lo ha affermato a più riprese il sindaco di Fi Domenico Ciaramella, il coordinatore cittadino di Fi Nicola Golia, l’architetto che ha firmato il primo progetto (per due opifici) nell’area Texas ed anche l’assessore al Commercio, Luciano Luciano, il quale è interessato da vicino ad un altro centro commerciale, un Gacp (agglomerato naturale di negozi) nel Borgo di Aversa che dovrebbe nascere a Palazzo Luciano (di proprietà della famiglia dell’azzurro). Il progetto era stato inserito anche nel piano commercio approvato nel 2006 in consiglio comunale, ma bocciato dalla Regione Campania proprio per la presenza del Gacp, che non risponde ai requisiti minimi per quel che concerne i parcheggi ed i servizi che l’insediamento prevederebbe.

da “La Gazzetta di Caserta”, venerdì 12.10.07 (di Giuseppe Perrotta)

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