AVERSA. Non solo la Yorik nell’ex Texas, ma anche la Felix in zona 167, a ridosso di Teverola, e la Delfran in zona Cappuccini, tra l’ospedale e l’ippodromo. Oltre a quello che nessuno vuole vedere sorgere all’interno della ex Texas, ci sono altri due centri commerciali che incombono sulla testa degli aversani, ma soprattutto dei commercianti della città normanna che sono sul piede di guerra da ormai un mese esatto.
Mentre la vicenda della Texas ha provocato un maggiore clamore per le evidenti ripercussioni politiche: il segretario cittadino di Forza Italia (il partito di maggioranza relativa e del sindaco) è progettista e direttore dei lavori che si dovrebbero svolgere nell’area incriminata e la società proprietaria dell’immobile, la Yorik srl, è vicina a Luigi Cesaro, l’eurodeputato azzurro della vicina Sant’Antimo, quella delle altre due megastrutture sta andando avanti in sordina. Uguale anche l’iter giuridico. L’ingegnere Pitocchi, l’ormai famoso tecnico comunale, si è comportato alla stessa maniera anche negli altri due casi, concedendo il permesso a realizzare i manufatti, fermo restando la destinazione non commerciale delle aree interessate. E le due società promotrici di questi altri due hanno impugnato il tutto davanti al Tribunale Amministrativo Regionale. Yorik che nei giorni scorsi si è vista notificare l’inizio del procedimento per l’annullamento dei due permessi a costruire che le consentivano di realizzare i manufatti all’interno dello stabilimento dell’ex multinazionale. A questo punto l’intera vicenda andrebbe rivista alla luce di queste nuove notizie che qualcuno, comunque, avrebbe dovuto conoscere, vuoi solo per il ruolo pubblico svolto. Intanto, in piazza Municipio, l’Ascom, la Confesercenti, le Botteghe del Seggio e Aversa Centro, che hanno costituito il Comitato per la tutela del commercio, stanno continuando la loro azione di protesta contro la paventata realizzazione del centro commerciale, sotto una tenda montata venerdì scorso ed utilizzata anche come punto di raccolta di firme di tutti i cittadini che vorranno dimostrare il proprio dissenso all’ennesima speculazione ai danni del nostro territorio. Franco Candia, Maurizio Pollini, Vittorio Scaringia e Ferdinando Marotta, responsabili delle quattro associazioni di categoria, illustrano i motivi della loro azione: «per far fronte all’ennesima mannaia che sta per abbattersi sul già precario equilibrio del commercio della nostra città. Il tentativo di trasformare in centro commerciale l’area della ex Texas metterà a dura prova la vivibilità e la viabilità di quella zona già in crisi a causa della notevole concentrazione di istituti scolastici e dell’accesso all’ospedale Moscati. L’insediamento di questa nuova mega struttura commerciale affosserà completamente il commercio tradizionale presente in città, senza portare nessun beneficio al consumatore finale. «Questi centri commerciali, – continuano i rappresentanti di categoria – usando le tecniche dei prezzi civetta, attirano il consumatore su prodotti non necessari, dando l’illusione del risparmio. Questa manovra della Texas, dalle tinte poco chiare, partita da lontano, ci porta a chiedere aiuto alla politica che con gli indirizzi già espressi per quell’area, ha il dovere di tutelare e garantire gli interessi dei commercianti e della cittadinanza tutta»
Il Mattino (NICOLA ROSSELLI)