CASAL DI PRINCIPE (Caserta). Animata riunione quella che si è svolta l’altra sera nella sede di Alba Nuova. Al centro della discussione le strategie, le scelte, gli atteggiamenti da assumere per rilanciare il movimento ed il Progetto politico di AlbaNuova, ma anche i recenti attacchi del sindaco al capogruppo consiliare di Alba Nuova.
Secondo l’intero gruppo dirigente di AlbaNuova le affermazioni giornalistiche del sindaco, ricondotte ad una pura vicenda di malfunzionamento di un fotocopiatore (che per aggiustarlo ci son voluti 1.070 €, quasi quanto per comprarne uno nuovo) evidenziano una mentalità diffusa tra quanti in questi anni si sono avvicendati alla carica di primo cittadino di Casal di Principe: l’insofferenza verso ogni forma di comunicazione, trasparenza e diffusione rapida e tempestiva delle informazioni. Quando si afferma che le carte all’opposizione non sono state date perché non funziona il fotocopiatore si sta dicendo la più ovvia delle banalità: come se al mondo esistesse solo quel fotocopiatore ed esistesse solo quel mezzo per trasferire informazioni da chi assume le decisioni a chi istituzionalmente è tenuto a controllare. Eppure il Comune di Casal di Principe è dotato di ben due siti internet che puntualmente non vengono aggiornati, ma per i quali, si presume, si paghi quantomeno un canone. Non si fa che parlare di società dell’informazione, di tempestiva circolazione degli atti pubblici, di siti web, e-mail ed il tutto per garantire trasparenza e reale partecipazione e a Casal di Principe si vive ancora con fastidio la semplice sollecitazione a fornire le deliberazioni all’opposizione. Giusto per essere chiari, tra le “carte” fornite immediatamente dopo lo scoppio scritto della polemica, ce ne sono alcune datate 10 settembre. Per tempestività s’intende che un consigliere comunale (uno qualsiasi, sia di maggioranza che di opposizione, quindi) per poter svolgere al meglio il proprio mandato deve essere messo a conoscenza delle decisioni amministrative nel momento stesso che queste vengono assunte, non ben cinquanta giorni dopo. Solo la rigorosa (anche se fastidiosa) pratica della repentina diffusione degli atti mette al riparo da chiacchiere inutili. Purtroppo il severo rispetto delle regole non è una cosuccia su cui sorvolare e lo Statuto del Comune è l’atto fondante dell’Ente, ovvero è la cosa più importante che detta modi, forme e tempi dell’agire amministrativo e dei comportamenti sia di chi governa che di chi si oppone. E nello Statuto del Comune di Casal di Principe i richiami alla trasparenza degli atti amministrativi e la loro diffusione, sono molti e ben illustrati. C’è però un piccolo neo, da mesi, forse da anni, tra le mani dei consiglieri comunali, onde orientarsi nella giungla burocratica, gira uno Statuto che si è scoperto essere difforme, in troppi punti, da quello originale. Da qui una valanga di dubbi atroci: quante decisioni sono state assunte in difformità dello statuto ufficiale? ed inoltre, qual è lo Statuto Ufficiale? Sembrerebbero quasi questioni di lana caprina, una sorta di atteggiamento ostativo dell’opposizione che in assenza di argomenti si appella alle virgole ed ai punti interrogativi. Purtroppo le questioni di forma, sempre, si sono rivelate le più importanti per la tenuta delle istituzioni democratiche, per cui il Direttivo di Alba Nuova manda a dire al Sindaco di Casal di Principe che se si fosse voluto fare solo preconcetta opposizione si sarebbero avuti argomenti ad iosa su cui affilare armi e comunicati, tra l’immondizia sempre emergente, il piano traffico che non decolla, le acquisizioni al patrimonio pubblico di proprietà private che destano parecchia preoccupazione, insomma, di fatti che non vanno su cui fare bassa speculazione politica ve ne sarebbero stati tanti; se si insiste sulle regole è perché veramente si ritiene che la democrazia nasce e si sviluppa proprio sul rispetto delle regole condivise. Quindi, piuttosto che stupirsi, sarebbe il caso che il Sindaco si adeguasse allo Statuto, ovviamente solo dopo aver stabilito a quale Statuto appellarsi!