SAN MARCELLINO (Caserta). L’annuncio dell’avvio dei lavori per la caserma dei carabinieri in via Lazio fatta dal sindaco Pasquale Carbone ha indispettito il capogruppo dell’opposizione Francesco D’Angiolella.
“Quei lavori sono partiti nel lontano 2005. – tuona D’Angiolella – Il sindaco lo dovrebbe sapere: il palazzo a due piani che ospiterà la caserma è molto visibile”. Ironia e tensione non sono affatto nascoste nelle parole del capogruppo della minoranza che vuole precisare: “Il sindaco non può prendersi, come fatto per la villa comunale, i meriti che sono della passata amministrazione. Soltanto leggendo la deliba 130 del 14 settembre scorso, si evince che l’iter per la caserma è stato avviato nel 2003 e poi il progetto esecutivo è stato approvato nel 2004, conseguentemente alla fine di quell’anno e sicuramente all’inizio del 2005 sono stati avviati i lavori”. Lavori che però sono stati fermati. E anche su questo punto D’Angiolella punta il dito contro Carbone: “E’ stato lui a fermare tutto perché doveva controllare e non si accontentava, forse non sapendolo, che per vederci chiaro su questo tipo di questioni basta rivolgersi al Rup. Poi non è certo colpa mia se per una perizia di variante fa passare otto mesi. Ed intanto i lavori restano al palo, quelli della caserma come quelli di altre opere dall’amministrazione Bilancia avviati”. Insomma D’Angiolella contesta in toto il comportamento e l’operato di Carbone e vuole che i cittadini sappiano di chi è il merito e la colpa di tutto ciò che succede nel paese. A proposito dell’operato dell’amministrazione D’Angiolella chiede chiarimenti sulla presenza di Pascariello in Comune. “Vorrei sapere quando il dottor Pascariello, tecnico delle infrastrutture, è presente nella casa comunale. Volendo io chiedere delle delucidazioni ho bisogno di parlare con lui ma non lo trovo mai. Eppure dovrebbe essere nella sede comunale tre giorni alla settimana, per contratto”. D’Angiolella poi, senza entrare nel merito della questione politica, critica il comportamento assunto dal sindaco nelle primarie. “Avevamo chiesto al sindaco uno spazio pubblico per svolgere le elezioni e lui ci ha relegato, e ha relegato i cittadini, in una stanza piccola ed angusta di un privato, prima adibita a negozio di parrucchiere. E’ stata veramente una cosa impossibile da definire. Un comportamento scorretto e irrispettoso per tutti quelli che si sono portati al voto ed hanno dovuto fare interminabili file”.