CARINARO. “È un disastro!”. Tommaso Comparone, ex sindaco di Carinaro e attuale consigliere di opposizione, non è certo uno che ama girovagare intorno alle questioni e, difatti, sulla vicenda del fallimento del consorzio “Impre.Co.” va dritto al punto.
“Che cosa penso in merito al fallimento Impre.Co? – ha esordito Comparone facendo eco alla nostra domanda – Penso che sia un disastro, un vero e proprio disastro. Oddio, non è che veniamo colti totalmente di sorpresa da questa notizia perché si sapeva benissimo che ormai la diagnosi era quello di un malato terminale, ma non per questo l’amarezza e l’indignazione per quanto è accaduto si fanno più sopportabili. In questa vicenda Carinaro perde su tutti i fronti: si perde una prospettiva di futuro sviluppo, si perde la speranza di creare posti di lavoro, perdono le istituzioni, perdono i proprietari delle terre che sono stati pagati poco e male. Da questo punto di vista ho apprezzato molto i contadini di Gricignano che, almeno, hanno condotto una battaglia per vedersi riconosciuto un giusto prezzo. A Carinaro, invece, nemmeno questo. Insomma, quando dico che quanto accaduto è un disastro non temo proprio di esagerare”. Un giudizio impietoso, quello di Comparone, che non risparmia nemmeno l’attuale maggioranza. “Questa maggioranza vive alla giornata – ha continuato l’ex sindaco – e non ha mai dato segnali di un’azione mirante a creare davvero opportunità di sviluppo per il nostro paese. Certo, nello specifico del caso Impre.Co., non è che ci si può dimenticare del fatto che le responsabilità sono da ricercare soprattutto nei livelli sovracomunali, ma a mio avviso questa maggioranza poteva fare molto di più sul fronte dello sviluppo locale, investendo risorse in formazione professionale per esempio, e invece non l’ha fatto. Hanno dato e continuano a dare l’impressione di voler vivere accontentandosi di minuti di gloria dimenticando – ha concluso Comparone – che sono tre anni ormai che amministrano e che certo non si può dire che abbiano messo in campo politiche concrete per l’occupazione o, perlomeno, per un aumento della vivibilità”.
da Il Giornale di Caserta (di Antimo Dell’Omo)