Non voglio peccare di presunzione ma è doveroso sottolineare lo sforzo che compie ogni giorno questo network per mettere al centro dell’attenzione i tanti problemi dei cittadini. Se si sfogliano i servizi dei cronisti che collaborano, si può constatare di persona che i problemi elencati dal governatore della banca centrale italiana Mario Draghi noi li abbiamo posti in essere già molti mesi fa.
Che la politica sia un malato cronico questo è un altro punto a nostro favore, ne abbiamo parlato e riparlato tantissime volte; il fatto che l’Italia viaggia sull’orlo della fame è un altro goal al nostro attivo; che la politica abbia un tasso di corruzione al suo interno ci fa balzare al primo posto per coerenza informativa. Possiamo vantarci di dire le cose come stanno, e porre al centro dell’informazione tutto ciò che interessa i cittadini. Cari politici arrivate tardi su tutto, l’abbiamo detto prima noi che l’Italia stava male, mentre voi, con quei volti sorridenti, forti dei vostri cospicui stipendi, volete per forza di cose far credere il contrario. Quando poi qualcuno come Mario Draghi, oppure il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, vi trafiggono con le loro accuse, apriti cielo, hanno parlato i padri dell’economia. E no, carissimi Draghi e Montezemolo, siete arrivati molto tardi anche voi, noi di questo ne abbiamo le tasche piene, perché ne parliamo tutti i giorni, purtroppo dall’altra parte c’è un palazzo con tante poltrone rosse, occupate da una folta schiera di sordomuti, che fanno finta di non sentire e non vedere la sofferenza del popolo italiano tutto. L’Italia naviga in un mare di liquame nero e c’è ancora chi chiede di credere nella politica e nei politici, abbiate il buon gusto di dire per una volta sola che avete fallito e c’è bisogno di ricominciare tutto da capo. In attesa che lo facciate, appropriandovi di una moralità politica che non c’è mai stata, noi continueremo ad informare la gente dei tanti problemi, facendolo con la tempestività di sempre, perché non ci piace essere secondi a nessuno. Siamo giornalisti, diciamo sempre per prima quello che gli altri dicono dopo!