Il Csm ha comunicato il rinvio, al 17 dicembre, dell’esame della sezione disciplinare sulla richiesta di trasferimento del pm Luigi De Magistris e del procuratore capo di Catanzaro Mariano Lombardi, avanzata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. Rinvio chiesto dal procuratore generale e dalla difesa dei due magistrati.
“Sono determinato e sereno, tornerò a parlare solo dopo il 17 dicembre”, ha detto De Magistris all’uscita dalla la sede del Csm, accolto dagli applausi di un gruppo di giovani, aderenti al gruppo dei “Ragazzi di Locri”, che si battono contro la ‘Ndrangheta in Calabria e sono stati sostenuti di recente anche da Beppe Grillo. “Non mollare” è stato l’urlo rivolto a De Magistris da alcuni dei ragazzi. De Magistris è titolare di alcune inchieste sui rapporti tra affari e politica in Calabria e Basilicata, in una delle quali (denominata “Why not”) risulterrebbe indagato per abuso d’ufficio l’attuale presidente del Consiglio Romano Prodi, il quale, però, ha più volte dichiarato la sua estraneità ai fatti. Tra gli elementi di accusa verso De Magistris contenuti nel provvedimento di Mastella vi è “il disinvolto rapporto con la stampa” del magistrato, “del tutto disattento ai profili di riservatezza delle attività di indagine preliminare”, in particolare per quanto riguarda la posizione del premiere Prodi nell’inchiesta “Why Not”.
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Una vicenda, quella del pm di Catanzaro, trattata nei giorni scorsi da “Annozero”, programma di Raidue condotto da Michele Santoro. Nel corso di un’intervista registrata, De Magistris ha dichiarato di di aver ricevuto intimidazioni: “Ho subito pressioni e intimidazioni da ambienti istituzionali. Sono sotto tutela, ma ho una vettura blindata senza benzina. Devo metterla di tasca mia. Quando propongo di usare la mia auto, mi vietano di posteggiarla sotto il palazzo di giustizia e se chiedo come devo fare mi rispondono che dovrei restare a casa”. Durante la trasmissione, il gip di Milano, Clementina Forleo (che cura l’inchiesta sulle intercettazioni telefoniche nell’ambito del caso Unipol, in cui sono coinvolti personaggi come Fassino e D’Alema) è intervenuta a sostegno del collega: “Sta subendo intimidazioni, pressioni, per aver scoperchiato pentole che non doveva scoperchiare”. All’indomani di quella puntata, il ministro Mastella ha parlato di “linciaggio mediatico” nei suoi confronti e minacciato di chiedere al Senato la sfiducia del cda Rai. Citando “Annozero” di Santoro e “Ballarò” di Floris, il Guardasigilli ha detto: “Sono il Ku Klus Klan dell’informazione italiana”.