ROMA. Durante un incontro con il Comitato Nazionale per il turismo, il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, ha fatto capire che l’avventura del portale “Italia.it” sta per concludersi. Ingloriosamente, aggiungiamo noi.
Il faraonico progetto web dovrebbe chiudere entro pochi mesi per manifesta inutilità. Rutelli ha affermato che i responsabili del portale o cambiano rotta, eliminando i problemi che ne minano il funzionamento o sarà meglio lasciar perdere del tutto. Eppure, il costosissimo progetto, sino a pochi mesi fa era stato difeso a spada tratta dal Ministro che, anzi, ne aveva trionfalmente annunciato il rilancio in vista della Borsa internazionale per il turismo del 2008. Nei propositi del vicepresidente, in quella sede, Italia.it si sarebbe fatto onore, riscattando il suo triste e poco apprezzato passato. Italia.it continua, invece, ad esistere ed a presentare ancora lacune vistosissime. Gli errori madornali, inutilmente denunciati dagli utenti professionali e lo scarsissimo numero di visitatori, di certo non giustificano le spese astronomiche sostenute per creare e mantenere in vita “la creatura rutelliana”. La domanda che in molti si pongono, quindi, è: “Ammettendo che il portale chiuda oggi, i 40 milioni d’euro spesi per creare un qualcosa d’inutile ed inutilizzabile chi li dovrà risarcire?”.