NAPOLI. Il freddo, il vento e la pioggia non hanno affatto intimorito i circa ventimila fedeli giunti in Piazza Plebiscito, a Napoli, per la visita di Papa Benedetto XVI.
Tra le autorità presenti, il cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, originario di Carinaro (cittadina della provincia di Caserta), il premier Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella. “Respingere la camorra e altre forme di violenza”, è stato il monito del Pontefice durante la sua omelia. “E’ necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni”. Nella sua prima visita a Napoli dall’elezione al soglio pontificio – che coincide con il 28° anniversario della visita del suo predecessore Giovanni Paolo II nella città – Papa Ratzinger ha concentrato il suo intervento sul triste fenomeno della violenza che da secoli affligge il capoluogo campano, invocando interventi soprattutto in materia di prevenzione. “La violenza – ha detto – tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l’illegalità, il sommerso e la cultura dell’arrangiarsi. E’ importante, allora, intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull’aiutare i giovani a gestire il tempo libero”. Parole che coincidono che l’inizio di una importante conferenza interreligiosa a Napoli, dedicata proprio alla lotta alla violenza, dal titolo: “Per un mondo senza violenza – Religioni e culture in dialogo”. Nel pomeriggio, il Papa ha incontrato i religiosi che partecipano alla manifestazione, tra cui musulmani, ebrei e buddisti.
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