Parere contrario della Commissione Difesa del Senato al disegno di legge Finanziaria presentato dal governo Prodi. Per un solo voto,
I voti favorevoli sono stati quelli del centrodestra, i contrari quelli del centrosinistra. Fatale per la maggioranza si è rivelata l’assenza del senatore Marco Follini, oltre all’ormai costante sostegno all’opposizione offerto da De Gregorio che, ricordiamo, ad inizio legislatura fu eletto alla presidenza della Commissione proprio con i voti del centrodestra. Il portavoce di Follini ha sottolineato che l’assenza del leader dell’Italia di Mezzo è stata causata da impegni di carattere personale.
Nel parere di De Gregorio, articolato in dodici punti, si legge che “le spese per l’esercizio e l’investimento sono state oggetto di notevoli riduzioni negli ultimi anni e richiedono pertanto significativi interventi correttivi”. Secondo il senatore, “l’inadeguatezza degli stanziamenti potrà generare situazioni di criticità allarmante, tali da rendere difficile garantire tutti gli impegni assunti dal vertice politico in ambito internazionale”. E nella Finanziaria, continua De Gregorio, “la voce più cospicua è quella relativa al personale, che rappresenta circa il 65% della spesa. C’è però un’assoluta insufficienza delle norme di copertura finanziaria riguardanti i rinnovi contrattuali”. Ecco che per il senatore emerge “una completa disattenzione del governo nei confronti degli impegni sottoscritti alla stipula del contratto normativo 2006-2007 e del cosiddetto Patto per la sicurezza” e non è previsto “nulla per la questione alloggiativa, a fronte di una nota situazione di disagio del personale”. Insufficienti, poi, vengono ritenuti “gli stanziamenti per risolvere le questioni connesse agli operatori vittime di malattie causate dall’esposizione all’uranio impoverito”.
Non si sono fatte attendere le critiche dal centrosinistra. “Quello che è accaduto stamattina nella commissione Difesa è solo l’ennesimo atto strumentale del senatore De Gregorio”, afferma il senatore Gianni Nieddu, capogruppo dell’Ulivo in commissione Difesa, che spiega: “I tagli abnormi sono stati apportati a suo tempo dal ministro Tremonti. Tagli che hanno portato il bilancio della funzione difesa nel 2006 allo 0,82 per cento del Pil, il livello più basso della storia. Questo Governo ha invertito invece la tendenza instaurata dalla CdL, riportando le risorse della Difesa a livelli più adeguati. Siamo infatti tornati, per la funzione difesa, allo 0,98% del Pil questa volta in crescita”.