ROMA. Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, la piccola scomparsa il 1 settembre 2004 all’età di 4 anni, si è incatenata per protesta ad una panchina della piazza antistante l’ingresso principale del Quirinale.
Ha minacciato uno sciopero della fame, chiede maggiore attenzione, verità e giustizia sulla scomparsa della figlia. Protesta che ricade oggi, giorno del settimo compleanno di Denise. La donna è stata ricevuta in Quirinale dal prefetto Alberto Ruffo, consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha ascoltato la Maggio che già lo scorso anno incontrò il Capo dello Stato durante una manifestazione in difesa dei minori. Vista la disponibilità del prefetto Ruffo, ha sospeso la protesta.
“Ho avuto modo i palesare tutti i miei dubbi e le mie perplessità, oltre al mio dolore, il dolore di un genitore a cui manca da tre anni la bambina che proprio oggi compirebbe 7 anni”, ha detto ai giornalisti la donna che, ricordiamo, si è fatta promotrice della richiesta di una modifica della legge sul sequestro di persona per quanto riguarda i minori. “Una battaglia per tutti – spiega – perché è una legge che serve per dare una maggiore tutela ai bambini che sono stati sequestrati. La legge attuale non permette di procedere per alcune cose importanti che si dovrebbero fare in questi casi: il reato di sequestro di minorenne non esiste e quindi non si possono attuare delle misure coercitive per queste persone. Il reato si riduce a ben poco e quindi non si possono fare azioni importanti per aiutare questi bambini”. Tre anni fa la piccola Denise scomparve davanti alla propria abitazione di Mazara del Vallo (Trapani), probabilmente per un rapimento. L’ipotesi, attorno a cui finora si è concentrata maggiormente l’indagine, è quella di un sequestro maturato in ambito familiare. Si presume che la bimba sia stata affidata, dopo il rapimento, ad un gruppo di nomadi. In questi anni diverse sono state le segnalazioni di persone che hanno visto una bimba somigliante a Denise, tra cui due che sarebbero attendibili secondo gli investigatori: una a Latina, dove una donna ha detto di aver visto una bimba somigliante alla piccola dentro un’auto, in compagnia di alcuni ro; l’altra a Milano, dove una guardia giurata ha ripreso con il telefonino una ragazzina dai tratti somatici in comune con Denise, che una donna chiamava “Danas”.