Molte volte ci chiediamo dove stiamo andando a finire, ci chiediamo se siamo ancora noi ad avere la sovranità sulla politica, oppure siamo vittime di un potere che ci ha tolto ogni possibilità di poter far valere le nostre ragioni.
Ogni volta che s’insedia un nuovo governo la prima cosa che si discute è quella di modificare la legge elettorale. Ognuno cerca di farsene una a pennello per le caratteristiche dei propri fabbisogni. Sistematicamente assistiamo a leggi elettorali che somigliano a delle “porcate” vere e proprie, tanto per usare un termine caro al ministro della Lega Roberto Calderoli.
Si cerca in tutti i modi di eliminare il diritto di espressione del popolo italiano. Una democrazia calpestata dal centrodestra con la legge elettorale emanata dal governo Berlusconi, dal centrosinistra con leggi che vogliono oscurare i Blog, ed altre che si accaniscono contro la magistratura. Andando avanti di questo passo il popolo italiano non avrà nessuno strumento a sua disposizione per poter dire la sua. Il potere politico sta prendendo il sopravvento su tutto, la gente sembra avere paura dei politici. Hanno ogni strumento dalla loro parte, se c’è qualcosa che non va, oppure può nuocere alla loro immagine o a quella del partito, si fanno subito una legge che li mette a riparo da ogni evenienza. Un potere che li porta a spendere in maniera del tutto impropria i soldi dei cittadini, senza che possano intervenire per evitare lo sperpero del denaro pubblico.
Vedi il contributo ai partiti o quello all’editoria che porta altri soldi nelle tasche della politica attraverso i giornali di partito. Va bene il contributo all’editoria, ma sarebbe opportuno darlo in base al numero di giornalisti che lavorano all’interno di un giornale e non attraverso le spese di distribuzione e stampa, il più delle volte fasulle.
Allora bisogna sfruttare l’unico modo che il popolo ha per esercitare il diritto di rivalsa contro leggi che li danneggia. Questo può avvenire usando il sistema alla Beppe Grillo, democraticamente fare le raccolte firme per riprenderci un potere riconosciuto dalla costituzione. È molto semplice, ci vuole soltanto buona volontà, abrogare e proporre leggi è l’unico sistema, deve esserci la coscienza che bisogna riappropriarsi della libertà di decidere. Vogliono una legge elettorale giusta? Allora deve essere il popolo a decidere: va bene il referendum sulla legge elettorale, sarà il popolo a stabilire quale legge gli sembra più appropriata. Deve essere il popolo a decidere se vuole dare il contributo ai partiti, la classe politica non può in nessun modo decidere quanto prelevare dalle tasche degli italiani per far arricchire quelle dei partiti. Anche per il contributo all’editoria deve essere il popolo a stabilire i criteri per deliberare i contributi, perché sono tantissimi i soldi che vanno agli editori e ai partiti, a discapito della professione giornalistica. I soldi degli italiani vanno usati esclusivamente per creare o servizi ai cittadini o creare le condizioni di sviluppo economico per il Paese, il resto non interessa.
La politica deve imparare a “vivere da sola”, già è tanto quello che percepiscono come stipendio e allora si arrangiassero come fanno i poveri lavoratori con lo stipendio da elemosina che prendono. In questo paese bisogna rimettere in moto il meccanismo dei referendum, che tanto hanno dato al popolo italiano. I politici non devono mai più bypassare i referendum con leggi che superano le decisioni referendarie. Faccio un esempio banale, il popolo italiano abrogò il finanziamento ai partiti, il giorno dopo fecero una legge che dava ai partiti un contributo di un euro per ogni elettore. Questo significa prendere in giro le scelte fatte dalla nazione. Quando la politica vuole qualcosa, soprattutto se si tratta di soldi dei contribuenti, lo deve chiedere.
L’Italia è una repubblica fondata sulla democrazia, la sovranità è del popolo nei limiti previsti dalla legge. Se qualche legge non ci piace, bisogna abrogarla attraverso il potere che ci viene conferito dalla costituzione. Democraticamente si può ottenere tutto, anche il cambiamento che è tanto osannano dai politici e che non arriva mai.