Massoneria, De Magistris vuole inchiodare Mastella

di Redazione

Clemente MastellaCATANZARO. La notizia di una presunta indagine nei suoi confronti non lo scalfisce più di tanto e così il Guardasigilli Clemente Mastella si definisce ”sereno perchè consapevole di essere una persona perbene e pulita”.

Eppure la notizia è di quelle forti, di quelle che ti lasciano senza fiato: Mastella indagato nella stessa inchiesta “Why Not” in cui risulta iscritto anche il presidente del Consiglio Romano Prodi. Anche se la notizia per ora è ufficiosa, con ogni probabilità al centro dell’indagine c’è un telefono cellulare intestato alla Camera dei deputati. Infatti, nell’inchiesta portata avanti dal pubblico ministero Luigi De Magistris sulle calde intercettazioni telefoniche sarebbe finito anche lui in questa intrecciata storia. Al ministro della Giustizia si sarebbe arrivati grazie all’imprenditore Antonio Saladino che aveva registrato nella sua rubrica personale il numero che si è scoperto poi appartenere all’allora deputato Mastella, poi diventato Guardasigilli. Tra i reati ipotizzati, oltre all’abuso di ufficio (contestato al premier), a carico di Mastella sarebbe ipotizzata anche la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete (massoneria), nonché truffa e finanziamento illecito al proprio partito. L’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe datata 14 ottobre, e a controfirmarla non sarebbe stato il procuratore capo di Catanzaro Mariano Lombardi (anche per lui Mastella ha chiestoal Csm il trasferimento, come per De Magistris), bensi’ l’aggiunto Salvatore Murone. Sta di fatto che per ora non è arrivato alcun avviso di garanzia al ministro, peraltro non previsto dal codice se non per atti per i quali è necessaria la presenza di un avvocato, ossia per le perquisizioni o gliinterrogatori.

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