MILANO. Concessi i domiciliari ad Amarilli Caprio, la ragazza padovana di 27 anni arrestata lo scorso febbraio con altre 14 persone nell’ambito di un’operazione contro le nuove Brigate Rosse.
L’accusa nei suoi confronti è di aver contribuito a reclutare militanti nell’organizzazione terroristica. Il provvedimento è stato adottato dal gip di Milano Guido Salvini, su richiesta della difesa e parere contrario del pm Ilda Boccassini.
“La casa – si legge nell’ordinanza del giudice – si trova su uno sperone roccioso tanto che da un lato è delimitata appunto da una parte scoscesa. Il luogo è quindi ben difficilmente raggiungibile da estranei anche considerando la particolare conformazione delle vie che rendono disagevole raggiungerlo con veicoli e renderebbe immediatamente visibili eventuali estranei. In sostanza si tratta di un luogo idoneo ad evitare che possano essere reiterate condotte come quelle, ad esempio la condotta di reclutamento, contestate ed in più in località anche lontanissima da quella dove si trova Mazzamauro”. Quest’ultimo è Alfredo Mazzamauro, fidanzato della Caprio, anche lui arrestato a febbraio e da qualche tempo ai domiciliari.
Con questi due al momento sono complessivamente sei gli arrestati a febbraio ora fuori dal carcere. Un beneficio concesso per la distinzione, operata dal Riesame, tra chi aveva e chi non aveva a che fare con le armi sequestrate.
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