Un weekend, questo appena trascorso, che ha visto due nazioni al voto. Sia gli abitanti della Polonia che della Svizzera sono stati chiamati alle urne per decidere il futuro dei loro governi.
A contendersi le poltrone governative polacche c’eranoil liberale Donald Tusk e Jaroslaw Kaczynski, fratello dell’attuale presidente. Momento storico dato che Tusk, leader della Piattaforma Civica, aveva perso le precedenti elezioni proprio contro Kaczynski. Ora ha conquistato il 43,6 per cento dei voti e 208 dei 460 seggi del Parlamento polacco mentre il partito dei fratelli Kaczynski si è attestato intorno al 31,1 per cento, con un distacco di oltre nove punti. Migliaia di sostenitori hanno festeggiato fino a tarda notte dato che i primi exit-pool sono arrivati verso le ventitré: “È stata la notte più bella della mia vita – ha detto Tusk – oggi sono l’uomo più felice del mondo. È stata una lunga notte, l’abbiamo vinta ma a partire da domani bisogna mettersi al lavoro”.
In Svizzera, invece, ha trionfato la destra nazionalista ed antieuropea: secondo le proiezioni il partito dell’Unione democratica di centro (Udc) ottiene il 28,8% alle legislative, un record per il partito. In seconda posizione restano i socialisti (Ps), i veri sconfitti con il 19,1% dei voti, – 4% rispetto al 2003. “Votano per noi coloro che non vogliono aderire all’Unione Europea, che sono a favore di tasse più basse, che chiedono più sicurezza e meno criminali stranieri”, dice trionfante il presidente dell’Udc Ueli Maurer. Al centro della campagna dell’Udc è infatti stato il tema della criminalità degli stranieri ed un manifesto che ritrae tre pecore bianche che cacciano dalla bandiera svizzera una pecora nera. Per il Consiglio degli Stati sono ancora previsti diversi ballottaggi, domenica prossima. La partecipazione, tradizionalmente bassa, dovrebbe attestarsi attorno al 45-50%.
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