ROMA. Esordio ufficiale per il consigliere regionale Angelo Brancaccio nel consiglio nazionale dei Popolari Udeur. Su convocazione del segretario politico e ministro della Giustizia, Clemente Mastella, si è svolta ieri a Roma, presso l’hotel “Ergife”, l’assise nazionale del Campanile.
Mastella ha voluto fortemente che ci fosse all’incontro anche il consigliere Brancaccio affinché si potesse ufficialmente insediare negli organismi direttivi della compagine centrista. E’ stato un consiglio nazionale tutt’altro che rituale sia per i contenuti trattati sia per il momento in cui si è andato a collocare. Ha avuto luogo infatti in un momento tanto delicato per il Campanile: settimane di attacchi mediatici contro il partito e il suo leader, giorni e giorni di polemiche sulla vita pubblica e privata del Guardasigilli, hanno messo a dura prova la tempra della formazione politica moderata. Nonostante tutto la discussione ha dato l’impressione che l’Udeur non ha perso per niente la lucidità, la fiducia e il senso della rotta. Sempre presso l’Hotel Ergife, nella giornata di ieri, si è svolta la manifestazione “Al Centro con orgoglio”, dove oltre al leader nazionale del “campanile” è intervenuto anche l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta. Con Brancaccio, c’era una folta delegazione di amministratori e dirigenti politici uderrini di Orta di Atella. Tra cui il segretario locale e consigliere comunale Dario Santillo, il sindaco e il suo vice, Salvatore Del Prete e Massimo Lavino, gli assessori Salvatore Patricelli, Giuseppe Mozzillo, Salvatore Del Prete, Giuseppe D’Ambrosio e Lina Capuano. Nel corso dell’evento è stata riconfermata in modo molto caloroso la vicinanza al ministro Mastella, oggetto in queste settimane, secondo lui ed i suoi sostenitori, di “un forte linciaggio mediatico”. Come pure è stato fortemente ribadito nei diversi interventi che si sono succeduti l’obiettivo politica principale su cui si sta particolarmente lavorando in questi mesi: “Contribuire alla realizzazione del futuro soggetto politico che raccolga i moderati, oggi collocati in tanti partiti e divisi da un bipolarismo che ne riduce la capacità di difendere i valori e l’identità”.