SANT’ARPINO. Minacciavano i dirigenti della società sportiva calcio Napoli per ottenere biglietti per le partite, da rivendere o regalare ai loro gruppi di tifosi. 5 capi ultras, con accuse diverse, sono stati così fermati dagli uomini della Digos di Napoli su richiesta del pubblico ministero Antonio Ardituro.
In particolare, Vincenzo Busiello, Francesco Mattera e Vittorio Puglisi sono accusati di associazione a delinquere. Durante le indagini è stato accertato che prima dell’entrata in vigore del decreto Amato relativo alla sicurezza negli stadi, la società sportiva calcio Napoli concedeva per prassi i biglietti ad associazioni di tifosi, tra cui quella dei Blu Tigher che faceva capo a Francesco Ruggiero, poi agli arresti domiciliari per traffico di sostanze stupefacenti. E fu proprio in seguito all’arresto di Ruggiero che la società decise di non elargire più biglietti ai Blu tigher. Secondo le indagini i tifosi perciò, in occasione della partita con il Frosinone del maggio 2006, decisero di minacciare la società lanciando petardi dai distinti e ottenendo così che la successiva partita si giocasse a porte chiuse, facendo perdere gli incassi. Per lo stesso motivo Salvatore Piccirillo avrebbe poi lo scorso agosto minacciato direttamente un collaboratore del Napoli Carpino che per primo ha denunciato l’accaduto alla Digos. Stamattina in conferenza stampa il pubblico ministero Antonio Ardituro ha anche sottolineato una preoccupante vicinanza dei capi tifosi a diverse famiglie della criminalità organizzata. Secondo gli inquirenti inoltre Busiello, Mattera e Puglisi sarebbero anche responsabili sia dell’incendio nella tribuna stampa del San Paolo che di quello che devastò l’auto di un giornalista sportivo. Il sostituto procuratore Franco Roberti ha inoltre assicurato che l’attività investigativa continuerà e potrebbero esserci presto nuovi sviluppi.
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