SANT’ARPINO. In occasione dell’apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico che si è tenuta a Milano stamattina, interviene sulle vicende del Collegio 3 di Aversa, il Coordinatore della Campagna Elettorale della Lista “Campania Democratica per Iannuzzi”, Angelo Lettera.
“La grande partecipazione alle Primarie di due settimane or sono – dichiara il giovane esponente del Pd – conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’immensa voglia di essere protagonisti delle scelte collettive da parte degli italiani. Il nostro collegio, che ricordo è il secondo dopo quello del capoluogo per importanza sia politica che demografica, è risultato alla fine decisivo per l’affermazione dell’onorevole Tino Iannuzzi alla segreteria regionale del Partito Democratico. Risultato ancora più importante se si considera la presenza, fra i vari candidati, del presidente della Provincia di Caserta De Franciscis. A tal proposito mi sembra doveroso rimarcare come sia le liste che sostenevano Iannuzzi che quelle che appoggiavano De Franciscis hanno ottenuto lo stesso numero di delegati all’assemblea regionale e a quella nazionale. Il nostro 44% è un dato enorme se si considera che le liste di Campania Democratica sia a livello nazionale che regionale non erano caratterizzate dalla presenza dei cosiddetti poteri forti né di qualche piccolo ras territoriale, quali sindaci, direttori e presidenti di enti vari e così via. Ad emblema di tutto ciò vi è la storia del Segretario Regionale Iannuzzi che è sempre rientrato nella schiera di quei Politici con la P maiuscola, che alle proprie legittime ambizioni personali ha anteposto il servizio alla comunità. Fa, quindi, particolarmente specie sentire qualcuno, a cominciare dal primo cittadino di Sant’Arpino Giuseppe Savoia, andare a sbandierare ai quattro venti una fantomatica vittoria di Pirro. Addirittura in questi giorni lo abbiamo sentito lamentarsi di avere contro i poteri forti, gli apparati di partito, le Asl, gli enti strumentali (dove è stato protagonista negli ultimi tempi di tentativi bipartisan miseramente falliti), tutti soggetti dei quali si è sempre servito nel corso della sua ventennale carriera politica. Ancora più gravi sono stati gli interventi a gamba tesa verso i segretari provinciali Squeglia e Greco addirittura prima della proclamazione dei risultati definitivi, nei quali si invitavano questi ultimi a farsi da parte se non avessero riconosciuto un esito elettorale che aveva preso forma solo nella mente del Savoia. E dulcis in fundo si suggerivano al Presidente De Franciscis strategie in vista di un fantomatico ballottaggio. Per quanto riguarda la realtà di Sant’Arpino, mi sembra doveroso precisare che il nostro esclusivo obiettivo è quello di costruire una partito dalle fondamenta solide capace di interpretare le esigenze della società moderna. Ai nostri competitori, invece, premeva unicamente essere i primi, come ha sbandierato ai quattro venti il Savoia affiggendo manifesti, in maniera del tutto illegittima, stando al regolamento, finanche sul portone del seicentesco Palazzo Ducale Sanchez de Luna. E credo che il candidato santarpinese, Giovanni Pacciarelli, sia stato premiato proprio perché la popolazione ha capito bene quale fosse il reale motivo del suo mettersi in gioco. Una vittoria su tutti i fronti anche alla luce del fatto che per “I Coraggiosi” a Sant’Arpino sono scesi in campo esponenti di altri i partiti politici, a cominciare dal berlusconiano doc Carlo Savoia, fratello minore del primo cittadino”.