AVERSA. Vogliamoci tutti bene. Finisce in clima evangelico lincontro chiarificatore in Forza Italia di Aversa. Dopo mesi di polemiche e di accuse reciproche tra i maggiorenti azzurri, per lo stato maggiore forzista “non cera nulla”, è stata la stampaa crearele solitebacchette.
Ci mancava solo che si dava la colpa ai “giornali bolscevichi” e sarebbe sembrato di udire il grande Silvio. Dopo essersi fronteggiati ad urne appena aperte, nello scorso mese di maggio, il sindaco azzurro Mimmo Ciaramella, il senatore Pasquale Giuliano, il consigliere regionale Giuseppe Sagliocco, il segretario cittadino Nicola Golia, il direttivo sezionale ed il gruppo consiliare sembrano tanti fidanzatini che non si sono mai lasciati, tutti abbracciati appassionatamente. Insomma, almeno stando alle dichiarazioni, sembrerebbero aver trovato lunità di intenti che dovrebbe consentire allattività amministrativa di decollare dopo una stasi che ha lasciato la città, di fatto, senza unamministrazione attenta ai problemi degli aversani. Ciaramella sottolinea che la giunta non subirà rimpasti per cui dovrebbe lavorare con maggiore serenità nellinteresse collettivo. La soluzione del rebus azzurro è venuta dopo un doppio venerdì di incontri, il 9 e il 16 novembre, durante i quali qualcosa si saranno pur detti i generali azzurri visto che le sedute si sono protratte fino alle classiche ore piccole. E stato quello della collegialità il termine più usato ed abusato e visto con estrema differenza dalle parti in causa. Per Golia, Sagliocco e compagni doveva essere applicata in giunta tra tutte le forze di maggioranza; per il primo cittadino andava applicata in primo luogo nel partito stesso. A questo si sono aggiunti questioni ancora aperte quale, ad esempio, la vicenda della ex Texas che ha provocato non poche fibrillazioni allinterno del partito di maggioranza relativa. Si è trattato ha dichiarato Pasquale Giuliano, massimo esponente azzurro in città – di un incontro che è servito, ancora una volta, soprattutto a chiarire gli equivoci di questi ultimi mesi. Equivoci che, accompagnati ad incomprensioni personali ed amplificati dai giornali, hanno portato ad una sorta di black-out interno. Ci siamo incontrati ai più alti livelli cittadini, una presenza più che qualificata a rappresentare il partito, e, alla fine, è prevalso il senso civico e lo spirito di unità. Lattività amministrativa deve riprendere a gran ritmo e tenendo conto della partecipazione collegiale di tutte le forze politiche della coalizione. Una pace quella azzurra che non convince, però, gli osservatori. Forse perché quando si è in molti a comandare, come nel caso di Forza Italia, dove vi sono non solo il primo cittadino, ma anche due assessori, il presidente del civico consesso, ben otto consiglieri, oltre ad un senatore e a un consigliere regionale, è difficile contenere la fame di protagonismo e, soprattutto, di potere.