Rifiuti bruciati, è allarme in città

di Raffaele De Biase

rifiuti bruciati in Piazza RubertiAVERSA. La mamma degli stupidi, come si suol dire, è sempre “in stato interessante”. E’ di appena ieri, alle 14.30 circa, l’ultima scellerata trovata di qualche sapientone che non ha trovato niente di meglio da fare che appiccare il fuoco al cumulo di immondizia presente fra piazza Ruberti e via Benedetto Croce, nelle vicinanze della stazione ferroviaria.

Allo scenario, quindi, già sconfortante che, ormai da giorni, sta caratterizzando la città normanna, si è aggiunto il pericoloso “falò” di lì a poco sprigionatosi, con l’inevitabile conseguente arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri, prontamente intervenuti affinché la situazione non degenerasse ulteriormente. Il caso di ieri non rappresenta un episodio isolato, per quanto le proporzioni dello stesso hanno fatto sì che il traffico veicolare venisse momentaneamente deviato, per consentire ai vigili del fuoco di operare con la massima efficienza e, nel contempo, evitare agli automobilisti e passanti di venire a contatto con le nocive esalazioni sprigionate dall’incendio.

i vigili del fuoco intervenuti in Piazza Ruberti per domare lIl fatto accaduto è inquietante perché, evidentemente, è sintomatico di un menefreghismo impareggiabile ed altamente riprovevole, tanto più se si considera che più volte e da più parti, amministrazione comunale inclusa, è stato detto alla cittadinanza di evitare assolutamente di dar fuoco all’immondizia , pratica questa che, oltre a sprigionare un alto tasso di sostanze nocive nell’aria, rende ancor più onerosa l’attività degli operatori del servizio di nettezza urbana. L’episodio di ieri, che si ascrive, purtroppo, ad una casistica ampia che fa sì che, spesso, nel percorrere le strade della Campania ci ritroviamo a vedere distese di rifiuti carbonizzati, ci indica che, oltre alle oggettive inadempienze e gravissime responsabilità di chi doveva prendere decisioni sul tema e non le ha prese, c’è una profonda mancanza di cultura ambientale nel nostro territorio, per cui tutto quello che accade fuori dall’uscio della nostra casa non ci riguarda se non nella misura in cui può incidere sul nostro interesse momentaneo. Forse, al di là di quelle che potranno essere le soluzioni e gli interventi da produrre in merito all’emergenza rifiuti, il dibattito che si conduce a margine della stessa dovrebbe farci riflettere un po’ anche su che significato diamo alla coscienza civile e su cosa significa ancora per noi, se ancora significa qualcosa, vivere in società.

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