AVERSA. Ventitre sindaci dellagro aversano si dimettono per protestare contro lemergenza (?) rifiuti che sta devastando il territorio, lasciando altrettanti comuni senza guida, ma chi se ne frega!
In teoria, la notizia dovrebbe essere data in apertura in tutti i telegiornali e radio giornali nazionali, dovrebbe occupare la prima pagina della stampa nazionale, in realtà non se la fila nessuno, fatta salva la stampa locale. A pensarla così è Stefano Marotta di Federconsumatori2006, che prova dare una scossa alla vicenda che stanno vivendo i cittadini del casertano. Sarà perché basta digitare la frase dimissioni sindaci su un qualsiasi motore di ricerca del web dice Marotta – per rendersi conto che non è una novità il fatto che un gruppo più o meno numeroso di primi cittadini minacci o, addirittura, rassegni le dimissioni. Lo hanno fatto ricorda – i sindaci della Comunità Montana di Agone in provincia di Isernia per contestare i tagli allospedale locale. Quelli della Valle di Susa per contestare la realizzazione della Tav. Quelli della Valle Caudina e del Sannio per dire no alla scelta della località Tre Ponti nel comune di Montesarchio come sede di una discarica. E tre giorni fa è stata la volta di ventitre sindaci di altrettanti comuni che fanno riferimento al consorzio Ce2 per lo smaltimento rifiuti. Contestano lassenza delle istituzioni in una emergenza che va avanti da oltre dieci anni e che ha trasformato la Campania e in particolare lagro aversano nella discarica della penisola, creando danni incalcolabili alleconomia e alla salute. Una scelta dimmagine, che continua Marotta – condividiamo, ma che si sa durerà al più venti giorni, quanti sono quelli che la legge concede ai primi cittadini per cambiate idea e ritirare le dimissioni. Perché sono certo nessuno andrà fino in fondo, trasformando in fatti quello ce è soltanto un bluff vecchio come il cucco tantè che i media nazionali, quelli che danno vero rilievo alle notizie non ne hanno parlato. E allora? Allora occorre fare di più. Che cosa? Sindaci e consiglieri comunali debbono suggerisce Marotta devono consegnare le tessere di partito alle segreterie nazionali. Mentre i semplici cittadini, quelli che alla fine contano più dei politici formando il corpo elettorale cui spetta il compito di eleggere i politici, mandino un fax a Giorgio Napolitano dimettendosi da cittadini. Anche se il gesto è simbolico, proprio come quello delle dimissioni dei sindaci, sono certo – conclude lesponente di Federconsumator2006 – che il Presidente della Repubblica interverrà. Il senso della nazione di Napolitano è troppo alto per lasciare cadere lappello di chi vorrà trasmettere un fax allo 0646993125 scrivendo Basta rifiuti in Campania, Signor Presidente mi dimetto da Italiano.