Una scuola in una casa confiscata, centrosinistra rivendica progetto

di Redazione

 SAN CIPRIANO DI AVERSA (Caserta). L’inaugurazione della scuola materna è alle porte. Ma l’apertura della struttura non stimola solo commenti positivi e atteggiamenti ottimisti in merito all’uso dei beni confiscati alla camorra (la struttura infatti è una villa confiscata e si trova alle spalle di via Starza), …

…bensì provoca reazioni e critiche politiche nonché ammonimenti per la gestione amministrativa da parte dei consiglieri di opposizione di San Cipriano. A parlare, in qualità di portavoce del nuovo Pd di San Cipriano di Aversa, è il consigliere Angelo Reccia. “Finalmente, dopo 3 anni e mezzo da quando l’amministrazione di centrosinistra aveva già acquistato e iniziato i lavori del primo lotto per la ristrutturazione dell’immobile, si stanno completando i lavori per trasformare la casa confiscata alla camorra in scuola materna. Sentiamo l’orgoglio – afferma Reccia – di aver fatto quella scelta di utilizzo sociale di un bene confiscato, così come fatto per tutti gli altri beni. Oggi – puntualizza Reccia – si raccoglie il risultato del nostro lavoro”. Il centrosinistra rivendica dunque il merito del progetto e dell’intero piano di gestione ed utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia. “Quel che conta è l’appropriazione sociale di un bene confiscato che non può però essere usato – continua il consigliere di opposizione – in modo strumentale per darsi patenti di legalità da presentare alla commissione d’accesso inviata dalla prefettura, nascondendo la triste realtà e le condizioni penose in cui è ridotto il nostro paese”. Atteggiamento forte quello del consigliere Reccia e dell’intero Pd di San Cipriano contro l’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Martinelli. Una critica che non esclude altri aspetti dell’amministrazione. Ancora una volta Reccia lancia l’allarme ambiente e ritorna a chiedere rimborsi della Tarsu. “Per fare un esempio sulla condizione della pulizia del territorio voglio ricordare che per pulire piazza Marconi alcuni frequentatori dei bar hanno fatto una colletta per pagare un operaio. Grazie alla nostre denunce – ricorda Reccia – la quarta rata della Tarsu del 2006 non si pagherà”, ma la questione non è ancora chiusa ed infatti Reccia avanza una nuova richiesta: “Noi chiediamo che non si paghi nemmeno la terza rata perché la differenziata non è partita. Inoltre chiediamo il rimborso del ruolo aggiuntivo del 2005 in quanto è servito a pagare una ditta privata, in modo illegale”.

dal Corriere di Caserta, sabato 03.10.07 (di Luisa Conte)

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