Il sindaco: “Chiudete subito Lo Uttaro”

di Redazione

Lo UttaroCASERTA. Petteruti chiude la discarica Lo Uttaro. E lo fa alla vigilia dell’udienza del Tribunale di Napoli che proprio oggi sarà chiamato ad esprimersi sui possibili danni arrecati all’ambiente dall’invaso di rifiuti.

Nell’ordinanza – firmata ieri pomeriggio e già notificata al Commissariato di governo e al consorzio Acsa Ce 3 – si legge infatti che «in virtù della perizia effettuata dal consulente tecnico d’ufficio Salvatore De Rosa su mandato del Foro, l’impianto lo Uttaro sarà chiuso in via precauzionale sino alla conclusione dei giudizi pendenti dinanzi al Tribunale di Napoli». Una chiusura temporanea, dunque, che potrebbe anche non ottenere il suggello definitivo come auspicato dai comitati e dalle associazioni ambientaliste che da 12 mesi invocavano l’alt allo sversamento in zona lo Uttaro. E che potrebbe addirittura essere annullata dal prefetto Pansa.

A convincere il sindaco di Caserta, che fino ad oggi ha sempre difeso a spada tratta il protocollo d’intesa con il quale nel novembre del 2006 aveva autorizzato l’apertura della discarica, la qualificata testimonianza dell’ingegnere De Rosa che nella sua relazione ha rilevato che «lo Uttaro rappresenta una fonte di rischio per la salute pubblica e che l’ammasso di nuovi rifiuti nell’invaso non ha fatto che aggravare il già elevato pericolo di impatto ambientale rendendo più difficili gli eventuali interventi di bonifica». Nel documento del «Ctu» si sottolinea un inquinamento delle falde acquifere, oltre che il mancato rispetto della normativa vigente in materia di localizzazione del sito. A queste argomentazioni Petteruti ha affiancato anche il mancato rispetto degli impegni assunti dal Commissariato di governo «che – si legge nel documento del sindaco – non ha provveduto nei termini fissati né allo sgombero e alla bonifica del sito di trasferenza, nè all’individuazione di una nuova discarica al di fuori delle mura della città». Un problema di non poco conto che nelle prossime ore emergerà in tutta la sua gravità se non si provvederà a localizzare al più presto un sito alternativo in cui sversare i rifiuti già abbondantemente accumulati lungo strade e marciapiedi. La presentazione in aula dell’ordinanza ieri sera durante la seduta del consiglio comunale (a darne lettura il vicesindaco Alois perché il primo cittadino è stato costretto ad assentarsi per motivi personali) ha scatenato una serie infinita di reazioni non soltanto tra i consiglieri del centrodestra, che hanno definito il documento «tardivo» e «inefficace» in virtù del fatto che Lo Uttaro è quasi saturo, ma anche tra i comitati e le associazioni ambientaliste che hanno ottenuto dal presidente del consiglio la possibilità di intervenire per rimarcare la loro posizione.

«Questa ordinanza è un’ammissione di responsabilità da parte del sindaco – fa notare Giovanna Maietta del comitato emergenza rifiuti – che finalmente riconosce gli errori commessi nella scelta del sito Lo Uttaro e conferma la validità delle denunce mosse da questo comitato per la tutela della salute dei cittadini. Siamo rammaricati del ritardo con il quale arriva questa presa di posizione e soprattutto ci sembra assurdo, come si legge nell’ordinanza, che il sindaco abbia scoperto oggi che questa discarica è nociva, considerato l’esistenza di una legge regionale (la numero 230 del 2006 che impediva di fatto di allocare in quest’area, già devastata dai tonnellate di immondizia, altri rifiuti) che il primo cittadino non poteva non conoscere».

Nella stessa direzione l’intervento di Antonio Roano dei Verdi che incalza: «Questa resa del sindaco dimostra che comitati e associazioni non sono una jihad ecologista come ci aveva definito qualche mese fa lo stesso Petteruti, bensì cittadini che hanno a cuore le sorti della salute pubblica. Invitiamo pertanto l’amministrazione a non ripetere gli errori del passato e a schierarsi definitivamente dalla parte dei cittadini».

Critica anche la Cdl che, con la presentazione di una mozione a firma dell’uddiccì Greco (poi bocciata dalla maggioranza), ha chiesto la chiusura definitiva e non temporanea del sito Lo Uttaro. «Non comprendiamo il senso di questa ordinanza, assolutamente intempestiva oltre che fuori luogo – fa notare l’indipendente Spiritoche sembra voler prendersi gioco dei casertani a poche ore da una sentenza che probabilmente confermerà la nocività del sito».

Approvato invece con i soli voti del centrosinistra lo schema di convenzione da sottoporre al consorzio Acsa per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La Cdl, che al momento del voto ha preferito abbandonare l’aula (con l’eccezione di Spirito e Greco che hanno espresso un palese «no» alla delibera di Del Rosso) ha definito inutile e pretestuosa la discussione perché, a suo avviso, di competenza della giunta e non del consiglio, rilevando anche una discrepanza tra il contenuto della delibera e quello dell’ordine del giorno. A far discutere anche la mozione, a firma del consigliere in quota Udc, Puoti, che ha invitato il Comune a costituirsi parte civile nel processo per richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Impregilo, Fibe, Italimpianti e governatore Bassolino per i danni arrecati all’ambiente. La maggioranza ha, infatti, garantito al consigliere che il Comune sarà pronto a costituirsi se il tribunale accerterà l’esistenza di tali danni.

da Il Mattino, mercoledì 07.11.07 (di Daniela Volpecina)

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