Ugl: la discarica di Pignataro uccide la mozzarella

di Redazione

Il terreno di Pignataro Maggiore dove dovrebbe sorgere la discaricaCASERTA. L’Ugl, attraverso Sergio D’Angelo, segretario provinciale della Ugl Caserta e Ferdinando Palumbo, segretario della federazione provinciale alimentaristi, si oppone alla creazione della discarica a Pignataro Maggiore.

“Sappiamo che la situazione è drammatica e che i rifiuti non possono restare per strada, sappiamo che c’è necessità di individuare siti di stoccaggio e smaltimento, e sappiamo anche che le comunità che sono chiamate ad ospitarli non fanno salti di gioia poiché le discariche si accompagnano ad una serie di problemi anche sanitari di grave entità. E’ per questi motivi che la Ugl Caserta limita gli interventi quando il tema è quello dello smaltimento dei rifiuti nella provincia, poiché, il senso di responsabilità e la volontà di non essere strumentalizzati dalle esasperate comunità dei cittadini interessati, ci induce spesso, anche se a malincuore, a non aggiungere una voce in più a situazioni già ai limiti del collasso. Non possiamo però seguire questa regola nella faccenda di Pignataro Maggiore poiché c’è in gioco l’intero sviluppo della Provincia. L’area da adibire a discarica confina con un’azienda agricola che alimenta i mercati comunali di verdura, estesa su oltre 100 moggi di terreno e con una carreggiata di 4 metri che separa la zona in cui dovrebbe sorgere la discarica stessa da un allevamento bufalino con annessi campi per alimentare i capi di bestiame. Sotto il terreno pre-esiste una falda acquifera e sempre sotto quel terreno passano i canali del consorzio di bonifica, infine a distanza di alcune centinaia di metri operano un’altra quindicina diaziende bufaline, ed un caseificio per la produzione della mozzarella. La salvaguardia del prodotto a “denominazione di origine protetta” che dovrebbe rappresentare il volano di sviluppo economico del casertano e che rappresenta il biglietto da visita della provincia è il motivo che ci costringe a prendere posizione. La Ugl ha idealmente “adottato” la mozzarella dop e non intende consentire che il prodotto “muoia”. Molte aziende locali esportano i loro prodotti fin’anche negli Stati Uniti, e già troppe volte la diossina, la brucellosi, ed il latte di dubbia provenienza hanno prodotto una cattiva immagine alla mozzarella di bufala campana, mettendo a serio rischio i livelli occupazionali della provincia; questa discarica potrebbe infierirgli il colpo di grazia definitivo. Invitiamo gli amministratori a valutare l’opportunità di spostare la discarica, o quantomeno ad agire con somma cautela, convocando allevatori, produttori, cittadini e parti sociali al fine di trovare la migliore soluzione possibile. Ci si augura che il nostro mancato intervento in mille diatribe similari faccia comprendere il grado di serietà di questa”.

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