CESA. Pochissimi giorni prima delle elezioni comunali, nel maggio scorso, fu abbattuto un muro che dividevavia Manzoni e vico D’Annunzio, collegando così la zona di Campostrino con quella del Parco Guarino.
All’epoca fu un’azione repentina che scatenò l’ira degli abitanti di ambedue le strade, i quali protestarono contro il passaggio pedonale creato. I lavori, completati in soli due giorni, si limitarono alla semplicedemolizione del muro che provocò la caduta di calcinacci sulle automobili parcheggiate a ridosso della zona. Sono passati ormai sei mesi ma la situazione non è cambiata, nel senso che quello che doveva essere un varco per semplificare i collegamenti è rimasto allo stato grezzo, costituendo una vera e propria barriera architettonica, in dispregio alla normativa vigente. In via Manzoni risiede anche una persona diversamente abile che, più degli altri, avverte i disagi venutisi a creare, soprattutto nelle situazioni di maltempo: l’acqua che defluisce da vico D’Annunzio verso via Manzoni provoca allagamenti e pozzanghere, pericolosissime per una persona che sia aiuta con le stampelle. I lavori iniziarono sotto la precedente amministrazione, in assoluta mancanza di fondi e senza disposizioni di sicurezza. Intanto i residenti delle strade in discussione hanno eseguito una raccolta di firme per contestare diverse difficoltà che devono affrontare ogni giorno. La causa è stata perorata, fin dall’inizio, dall’assessore Nicola Autiero che ha dichiarato: “Sono stato, da sempre, d’accordo con l’apertura del varco pedonale: per facilitare il transito dei bambini verso la scuola nonché creare un nuovo passaggio per raggiungere il cimitero. Mi sono battuto perchè questi lavori si facessero dopo le elezioni perchè sapevo degli scarsi fondi della precedentede amministrazione e di conseguenza sarebbero rimasti incompleti. E’ per questo che ci stiamo impegnando per la costruzione della fogna di raccolta dell’acqua e per la realizzazione del manto d’asfalto in vico D’Annunzio”. Una volta messa in sicurezza la zona, i residenti auspicano che si faciliti il passaggio anche per le persone meno abili.
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