Sequestrata l’azienda Impregeco

di Redazione

Guardia di Finanza GRICIGNANO. Sequestrata la “Impregeco”. La Guardia di Finanza da settimane sta effettuando dei controlli sull’azienda edile di proprietà di G. Di Lorenzo, moglie di Carmine Della Gatta, consigliere di opposizione del comune di Gricignano.

Verifiche che hanno necessitato il sequestro cautelativo della stessa. Tutti i documenti della società sono stati passati al vaglio dei finanzieri. Si è anche vociferato di una multa molto sostanziosa, ma della stessa non ci sarebbero prove. Di certo è che c’è una causa in corso rispetto a dei problemi, evidentemente, legati alla gestione finanziaria della ditta. La società, che conta molti cantieri in tutta la regione, sta affrontando un momento difficile. Per problemi interni, infatti, da qualche giorno ha avviato una politica di ridimensionamento del personale propedeutico alla chiusura della ditta stessa. Ma pare che ad oggi tutti i dipendenti siano già stati licenziati dopo, ovviamente, i dovuti pagamenti. Per i cantieri aperti sono, poi, in preparazione i documenti necessari per la rescissione bonaria dei contratti. Per quanto concerne i lavori di ristrutturazione della piazza di Battipaglia, invece, pare che tutto sia stato completato ad eccezione di alcuni arredi che dovrebbero però essere garantiti entro la prossima settimana. Intanto le sedi legali ed amministrative dell’azienda (che si trovano ad Aversa e a Gricignano) sono ancora aperte e non è stata disposta dalle autorità il blocco della società. Solo pochi giorni fa i carabinieri della stazione locale hanno disposto il sequestro di due villette a schiera in via Leonardo da Vinci ed è stata denunciata a piede libero la stessa G. Di Lorenzo, rappresentante legale delle ditte “Della Gatta” e “Oliva”, con l’accusa di abuso edilizio (la licenza era stata concessa, infatti, per la costruzione di opifici). Le due società edili si sono infatti occupate delle costruzioni di dodici villette a schiera (delle quali solo due, dal valore di circa 500mila euro, sono state poste sotto sequestro mentre altre dieci sono occupate da inquilini americani). Le costruzioni si trovano nella zona Pip del territorio, dunque nell’area destinata all’insediamento di attività produttive.

dal Corriere di Caserta, domenica 04.11.07 (di Luisa Conte)

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