Sgomberato il campo rom di Gricignano

di Redazione

lo sgombero del campo rom di GricignanoGRICIGNANO. Blitz della polizia nei campi rom di Gricignano e Carinaro. Ieri mattina ben 100 uomini (agenti del commissariato di Aversa e del posto fisso di Casapesenna) hanno fatto irruzione negli insediamenti abusivi presenti sul territorio. Ben 145 persone sono state identificate.

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Gli agenti hanno effettuato il sequestro di una vettura (su 30 controllate), un’Audi A3 risultata rubata, ed hanno denunciato a piede libero lo slavo che la deteneva. I tre campi, sono stati sgombrati e i “residenti” allontanati. Entro 48 ore i tre siti dovrebbero essere completamente liberi. La polizia ripulisce il territorio dagli “indesiderati”. I controlli, che si inscrivono nell’ambito dei predisposti servizi finalizzati al controllo dei campi nomadi esistenti sul territorio dell’agro aversano, sono stati eseguiti in tre località distinte. A Carinaro gli agenti si sono portati nella zona industriale, in particolare nei pressi del polo calzaturiero Unica. Qui c’era una baracca in legno (per il cui abbattimento c’è necessità del permesso del direttore dell’Asi trovandosi nel territorio di sua competenza) e un piccolo numero di roulotte (trenta quelle complessivamente contate nei tre insediamenti), residenza di circa trenta persone. Le stesse, di nazionalità slava, sono state condotte in commissariato per l’identificazione. Stessa sorte è toccata ad altri 15 slavi presenti nel territorio di Gricignano. Il loro insediamento era posizionato nella zona industriale, nei pressi dell’Indesit. Anche qui roulotte ed oggetti vari a testimonianza della loro presenza stabile sul territorio. L’insediamento maggiore è stato poi smantellato nei pressi della linea Tav. In località regi lagni c’era infatti la maggiore concentrazione dei nomadi. Persone di origine siciliana, con una residenza stabile, ma che si spostano per la maggior parte del tempo. Anche qui, oltre alle tipiche roulette, era stata fabbricata una baracca di legno. La stessa è stata distrutta, durante il pomeriggio di ieri, dagli Lsu di Gricignano sotto la direzione del comandante dei vigili urbani, che ha preso parte al blitz della polizia. Anche i nomadi siciliani sono stati sgomberati. Essendo italiani per loro non esiste possibilità di espulsione. Foglio di via obbligatorio per il Comune di residenza con divieto di ritorno per tre anni è stato emesso per le 100 persone che occupavano il sito. Durante la stessa mattinata gran parte dei trenta nuclei familiari si sono allontanati, ma fino alla tarda serata di ieri ancora erano presenti alcune famiglie lungo i binari della linea ferroviaria e sotto i ponti della “Nola-Villa Literno”. I controlli in commissariato sono durati l’intera giornata. E’ stato un lungo lavoro quello degli agenti per identificare tutti gli stranieri ed appurare la loro posizione giuridica, verifiche necessarie prima di emanare i decreti di espulsione dal territorio nazionale. Molti, infatti, gli alias con cui alcuni di loro erano conosciuti. Le procedure tecniche, come la foto segnaletica e le impronte digitali, hanno richiesto tempo. In particolare sette slavi sono stati trattenuti per tutto il primo pomeriggio.

lo sgombero del campo rom di GricignanoI motivi dello sgombero dei campi rom di Gricignano e Carinaro sono stati spiegati dal dottor Sferragatta e dal dirigente Graziano, durante la conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata di ieri nel commissariato di Aversa. “Numerose lamentele sono pervenute negli ultimi mesi da parte di centri commerciali per la recrudescenza dei reati contro il patrimonio anche di natura predatoria e da parte della Rete Ferroviaria Italiana per i ricorrenti furti di cavi di rame, per i danneggiamenti alle infrastrutture della ferrovia, nonché per i pericolosi attraversamenti delle tratte ferroviarie, con grave pericolo per l´incolumità personale degli stessi nomadi, soprattutto di quelli minori”: queste le principali motivazioni dell’operazione effettuata all’alba di ieri. “Gli insediamenti dei rom si trovavano lungo la linea ferroviaria di Gricignano. Proprio le ferrovie avevano denunciato, in particolare nell’ultimo periodo, una serie di furti di rame che avvenivano lungo i binari. Questo, – ha affermato Sferragatta – e il pericolo per i bambini rom che vivevano in quel posto, che spesso attraversavano i binari, ha reso necessario l’intervento”. Uno sgombero che giunge a poca distanza da quello effettuato a Teverola nei pressi dell’Iperfamila. A ridosso del centro commerciale, infatti, si trovavano molti nuclei familiari che sono stati allontanati. Alcuni di loro si sono spostati a Gricignano dove ieri sono stati, ancora una volta, sgombrati. A Teverola, poi, è stata effettuata una sorta di recinzione per evitare nuovi insediamenti. “Adesso a Teverola – ha affermato Sferragatta durante la conferenza stampa – ci sono solo tre roulotte. Si tratta di alcuni rom che hanno l’obbligo di dimora e che dunque non possono essere spostati senza permesso”. Le procedure burocratiche richiedono tempo. E tempo è stato impiegato nella giornata di ieri per “effettuare i controlli necessari ad identificare gli stranieri. Per loro infatti ci sono vari alias e bisogna ridisegnare, attraverso questi nominativi, la storia giuridica dei soggetti per poi provvedere ai successivi atti”– ha spiegato così il dottor Graziano le difficoltà nell’identificazione degli stranieri. “A seguito di questi controlli, poi, – ha continuato Graziano – si procederà all’espulsione, laddove e possibile, o si avvieranno altri provvedimenti”. Questo per quanto concerne gli stranieri. Ma per gli italiani la situazione è differente: per loro c’è il foglio di via. Sembrerà strano ma “nell’agro aversano i nomadi sono per l’ottanta per cento italiani, solo il 20% risulta essere di provenienza slava. Mentre lo sgombero del campo rom di Gricignanomancano del tutto i rumeni”. I rom dell’agro aversano sono, dunque italiani ed in particolare siciliani. “I trenta nuclei familiari presenti lungo la linea ferroviaria – ha precisato Sferragatta – provengono da Noto in provincia di Siracusa e sono detti “camminanti”. Lì queste famiglie hanno una casa. Il sindaco del territorio durante gli anni sessanta, infatti, cercò di stabilizzare quelle famiglie che erano seminomadi. Il progetto di integrazione è riuscito però solo a metà. – ha affermato Sferragatta – Infatti queste famiglie tornano al loro paese solo in alcune festività importanti ma per il resto dell’anno si muovono nel territorio italiano e vivono commettendo piccoli reati”. Nomadi siciliani che, secondo quanto emerso dai controlli della polizia, hanno abitudini e modi di vivere differenti dai nomadi slavi. “Sono attenti alla pulizia personale e dell’abitazione. Chiari di carnagione ed alti. E’ strano – ha affermato Sferragatta – ma si tratta di persone che hanno caratteri somatici che non si avvicinano per niente a quelli del sud Italia”. Negli accampamenti poi “l’età media è molto bassa. C’erano bimbi di età prescolare e non c’era alcuna autorità, alcun capo che guidava l’intero insediamento. Si sono detti – ha affermato il dirigente – autonomi. Molti però dei familiari delle persone presenti erano in carcere”.

lo sgombero del campo rom di Gricignanolo sgombero del campo rom di Gricignano

La “pulizia” del territorio ha trovato il favore dei sindaci di Gricignano, Andrea Lettieri, e di Carinaro, Mario Masi. Gli stessi hanno anche affermato che durante l’ultimo anno “molti sono stati gli interventi dei vigili urbani per sgombrare i rom, ma poi questi ritornano”. “I poteri degli amministratori – afferma Masi – non sono sufficienti per risolvere definitivamente il problema”. Sulla scia del pacchetto sicurezza in via di approvazione al Parlamento, il sindaco di Carinaro richiede “una regolamentazione maggiore della questione rom e un aumento dei poteri per i sindaci, in modo che questi possano garantire ordine e sicurezza nel proprio comune”. Dello stesso parere sembra essere il sindaco Lettieri che tra l’altro proprio ieri sera ha discusso della questione in una riunione di maggioranza. “L’incontro era già in programma. – afferma Lettieri – Avevo chiamato la maggioranza a relazionare su alcune questioni e tra queste figurava anche la problematica dei rom. Di controlli negli insediamenti rom e di sgomberi nella zona regi lagni – assicura il sindaco di Gricignano – ne sono stati effettuati tanti dai vigili urbani, gli stessi che, insieme al comandante Anna Bellofiore, erano presenti ieri mattina. Solo poco tempo fa la polizia municipale aveva allontanato proprio alcune roulotte lungo la linea Tav, ma come succede spesso sono tornate”. Evidente appare la preoccupazione ma anche l’impotenza degli amministratori nello gestire questo tipo di problematiche. la conferenza stampa ad AversaLa presenza di stranieri sul territorio ed in particolare dei rom crea imbarazzi e evidenzia incongruenze di non poco conto. Da sempre lo straniero è stato visto come il diverso che spaventa e che crea problemi. Ma da dopo il 30 ottobre, data in cui un rumeno, Nicolae Romolus Mailat, ha seviziato e ucciso, nei pressi della stazione di Tor di Quinto, la 47enne Giovanna Reggiani, la situazione pare aver assunto tratti esasperati. Tutti i delitti messi a segno da rumeni, da extracomunitari, da stranieri sono stati riproposti. Si sono intensificate le espulsioni di cittadini rumeni a cominciare da Tor di Quinto dove è stata demolita la baraccopoli dove abitava lo stesso Mailat assieme ad altri 60 rom. Il mondo politico ha avviato una seria discussione per risolvere il problema. Critiche e polemiche si sono scatenate in merito al decreto sulla sicurezza che il parlamento è chiamato a votare. E’ scattata poi la paura di una possibile deriva xenofoba e appelli si sono ripetuti dopo alcuni atti violenti perpetrati contro comunità rom. L’attenzione verso lo straniero è ora più forte che mai ed è evidente che anche nell’agro aversano si sta vivendo lo stesso tipo di angoscia e si stanno mettendo in essere le stesse procedure avviate in tutta la Penisola.

dal Corriere di Caserta, sabato 10.11.07 (di Luisa Conte)

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