Ormai tra Berlusconi e Fini è rottura. Dopo lannuncio, dato dal Cavaliere, della nascita del nuovo partito, “Popolo delle Libertà” o “Partito delle Libertà”, lo scontro tra gli ex premier e vicepremier assume toni duri. Non tanto per le dichiarazioni ufficiali, quanto per le voci di corridoio.
Ieri, incontrando in Transatlantico alcuni parlamentari di Forza Italia, Fini non avrebbe usato mezzi termini: Con me Berlusconi ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio improvvisamente idea e posizione. E incalza: Si ricordi che se vuole fare il presidente del Consiglio deve fare i conti con me e poi io ho vent”anni di meno… Mica si crede di essere eterno. Allo sfogo era presente lex ministro della Giustizia Alfredo Biondi che, nonostante la smentita giunta in serata da An (Quanto orecchiato in transatlantico è completamente falso), ha confermato le parole di Fini che ieri, ospite di Porta a Porta, anche in via ufficiale non ha fatto comunque sconti al Cavaliere: Il nuovo partito? È stato un colpo di teatro, anche se poi non era neanche tanto così. Non mi sono meravigliato della scelta, perché da tempo Berlusconi pensava di dar vita a un restyling di Forza Italia. Se Silvio, però, pensa di portare gli elettori di An a votare il suo partito, si sbaglia in modo clamoroso. Se pensa ad un grande accorpamento per annessione degli elettori, non considera il fatto che spesso gli elettori sono più avveduti ed intelligenti degli eletti. Fini si è dichiarato interessato al processo unitario del centrodestra, a patto che si basi su principi e valori. An è pronta a discuterne con Forza Italia ed è pronta a discuterne con il Ppl o come diavolo si chiama.
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Esullapertura di Berlusconi al dialogo sulla riforma elettorale sul modello tedesco, a condizione che subito si torni al voto, il leader di An ha ribattuto: Berlusconi presenta come un”autostrada il fatto che è pronto a discutere di una nuova legge elettorale proporzionale alla tedesca e poi tutti al voto. Questa ipotesi di Berlusconi è campata per aria. che se il Pd tiene fede a ciò che ha detto Veltroni, il dialogo non è solo sulla legge elettorale ma anche su piccole riforme essenziali. Io vorrei che Prodi cadesse domani, ma se il governo resta in vita per quale motivo dovremmo discutere di legge elettorale e non di riforme istituzionali. Fini ha rievocato il famoso patto di Gemonio tra le forze del centrodestra: Quando Berlusconi dice che è archiviato il sistema bipolare, si ricordi di aver sottoscritto a Gemonio un accordo con me e Bossi. Questo accordo prevedeva un sistema elettorale proporzionale, e quindi va bene, siamo pronti a discutere sul proporzionale, l”indicazione del premier, il vincolo di programma e soglia di sbarramento. Berlusconi è stato ambiguo quando ha detto che è archiviato il bipolarismo. Se vuole archiviare questa legge, per carità, va benissimo, ma è il sistema bipolare che non può essere archiviato e può reggere anche su un sistema proporzionale.
A queste dichiarazioni di Fini, Berlusconi non ha risposto ma durante una riunione con i parlamentari forzisti si è detto offeso per il sospetto, avanzato nei suoi confronti, di aver pagato per accaparrarsi il consenso di Storace e della Santanché e influenzato Striscia
Ma se Berlusconi e Veltroni sono entrambi disponibili al dialogo sulla legge elettorale, dal centrosinistra la sinistra radicale nicchia, fatta eccezione per Rifondazione Comunista, interessata al proporzionale tedesco, che però invita ad una discussione fra tutte le forze politiche e non solo concentrata attorno al Pd e al Ppl (o Pdl). Contrari, invece, Verdi e Comunisti Italiani: E una trappola per Veltroni, dice Diliberto Il bipolarismo è un valore, e non può essere Berlusconi a decidere di archiviare dopo 12 anni un sistema in cui i cittadini possono scegliere anche il governo, riflette Pecoraro Scanio. Favorevole lUdeur che però chiede labbassamento della soglia di sbarramento prevista al 7-8%.