KHARTOUM (Sudan). Tutto ha avuto inizio a settembre, durante una lezione di scienze.Oggi, dopo circa tre mesi, linsegnante inglese Gillian Gibbons si trova rinchiusa in un carcere sudanese.
La maestra di Liverpool, trasferitasi a Khartoum ad agosto, dopo la fine del suo matrimonio, per insegnare in una scuola britannica, la “Unity”, stava discorrendo di animali e piante con i suoi alunni, una classe mista di cristiani e musulmani di 6 e 7 anni, e aveva chiesto ad una bambina di portare in classe un orsacchiotto. Veniva indetta una votazione per dareil nome al peluche e, con un plebiscito di 20 preferenze su 23, i piccoli sceglievano Maometto. Ogni bambinoaveva portatolorsetto Maometto a casa per un week-end, trascrivendo tutto ciò che facevano in compagnia del nuovo amico, stilando così un diario: Il mio nome è Maometto. Alcuni genitori hanno ritenuto offensiva questiniziativa della Gibbons, denunciandola alla polizia sudanese, che ha poi proceduto allarresto. Linsegnante britannica è in carcere e rischia 40 frustate in pubblico e 6 mesi di prigione perché accusata di “incitamento all’odio”, di “vilipendio alla religione” e di “oltraggio alle credenze religiose”. Intanto, da Londra è intervenuto il primo ministro, Gordon Brown, che si è prodigato per la scarcerazione della concittadina riferendo che l’ambasciatore sudanese nella capitale britannica è stato convocato presso il ministero degli Esteri per discutere della vicenda.